Reggina 1914, sentenza Corte d’Appello: “Possibile esistenza di atti in frode ai creditori”

"Uso illecito delle somme destinate alle spese di procedura"


All’interno della sentenza che ha aperto di fatto la procedura fallimentare per la Reggina 1914, ci sono due passaggi importanti che riguardano il famoso deposito di titoli e il venir meno di introiti economici, presupposto principale, essendo stata la Reggina esclusa dal campionato di serie B:

“…Il Commissario giudiziale, dott. Aricò Francesco, ha rappresentato che, in seguito al deposito del reclamo avverso la sentenza n. 12/2023, la Reggina 1914 s.r.l. non è stata ammessa al campionato di serie B per la stagione 2023- 2024. Tale circostanza – ha osservato – ha sterilizzato la continuità aziendale, principio posto dal Tribunale come argomento centrale per l’omologa degli accordi di ristrutturazione dei debiti.
Il Commissario giudiziale ha evidenziato anche la possibile esistenza di atti in frode ai creditori in relazione ad alcuni titoli costituiti in pegno a favore della Reggina 1914 s.r.l., nonché un uso illecito delle somme destinate alle spese di procedura.
In considerazione dei fatti sopravvenuti, il commissario giudiziale ha chiesto la revoca della sentenza reclamata nonché l’accertamento dei presupposti per disporre l’apertura della liquidazione giudiziale.

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…Il piano ha previsto ricavi derivanti da sponsorizzazioni, diritti televisivi e contributi della Lega Nazionale, contributi della FIGC, dalla vendita dei biglietti nonché dalla cessione di giocatori delle giovanili.
La sentenza reclamata ha enumerato tra gli assets strategici le ingenti somme derivanti dai diritti televisivi, radiofonici e dalle varie piattaforme telematiche (che ammontano a 8 milioni di euro), il valore dei tesserati (che rappresenta per un’impresa calcistica le principali immobilizzazioni), il valore del marchio e della denominazione sociale, il settore giovanile.
È evidente che la previsione di tali ricavi trovava il presupposto nella partecipazione della Reggina al campionato di serie B.
Essendo venuta meno la partecipazione al campionato di serie B, il piano economico finanziario è divenuto insostenibile, non essendo più plausibili le previsioni circa le entrate e gli incassi attesi“.