Reggio, il racconto di una paziente: “Non volevo combattere il cancro, al Gom ho trovato i miei angeli”

"Salvata da un carcinoma maligno. Ero ricoverata senza famiglia, l'ho trovata nel personale del Gom", il commovente racconto di una giovane paziente

Elisabeta Gom (1)

“Sanità reggina disastrata”, così pochi giorni fa il programma di Rai 3 ‘Presa diretta’ si è occupato di uno dei settori più difficili e ricco di problemi non solo di Reggio ma di tutta la Calabria.

Ci sono però anche storie di buona sanità, che è bello raccontare per dimostrare che esistono anche reparti eccellenti, gestiti da donne e uomini che tutti i giorni si impegnano con una determinazione che è doveroso evidenziare.

Qualche giorno fa abbiamo raccontato la storia di Mario Attiná, che si è congratulato con il reparto ematologia dell’ospedale di Reggio per le cure, l’attenzione e l’affetto con cui viene trattato ogni singolo paziente.

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Un’altra storia a lieto fine, e ricca anche di valori umani, è quella di Elisabeta. Di qualche anno fa il problema di salute sofferto e fortunatamente superato.

“Devo dire un grazie immenso ai Medici, infermieri, OSS e personale tutto del reparto di oncologia di Gom di Reggio Calabria. Le mie parole non saranno mai sufficienti, per ringraziarvi di tutto quello che avete fatto per me nei giorni di degenza.

In questo fiume tumultuoso di eventi che sono stata travolta, siete stati lo scoglio a cui aggrapparsi per non soccombere. E credetemi, non sono solo paroloni per fare bella figura”, racconta Elisabeta emozionata.

Ricoverata per un carcinoma maligno, Elisabeta ha dovuto fare i conti non soltanto con la malattia, ma anche dell’assenza dei famigliari.

“La mia famiglia in quei giorni è stata il personale del Gom, li definisco davvero i miei angeli. L’umanità, la professionalità, l’empatia che ho trovato in tutti loro, dal primo all’ultimo elemento di questo meraviglioso staff, vi porterò nel mio cuore per sempre.

Siete la prova tangibile che anche al sud c’è tanta buona sanità, che non c’è bisogno di migrare altrove come, spesso, purtroppo siamo abituati a fare anche per puro pregiudizio”, le parole di Elisabeta.

Elisabeta Gom (2)

La giovane straniera si rivolge direttamente allo staff del Gom, parole dolcissime che ricamano una storia commovente che è da insegnamento per tutti gli operatori che lavorano all’interno della sanità reggina.

“Vorrei che sapeste quanto possono fare i modi gentili e le carezze all’anima che avete “erogato” in quei giorni di ricovero…credetemi, spesso hanno fatto più quelle che la terapia.

Vi giuro che non avevo voglia di combattere con questo brutto male, ma nel vostro reparto ho trovato voi medici, infermieri, OSS, e anche il  Primario che con la sua umanità è con la sua professionalità e il suo interesse per tutti noi pazienti affetti dal cancro, mi ha trasmesso tanta fiducia e voglia di combattere”.