Tonnellate di rifiuti smaltiti illecitamente, indagine della Procura di Vibo: indagato Guarascio
Nel mirino anche alcune società che si occupano dei rifiuti, tra cui Ecologia Oggi che da lunedì dovrebbe occuparsi della raccolta a Reggio
13 Marzo 2024 - 15:58 | di Redazione
Tonnellate di prodotto, qualificato come fertilizzante, ma costituito in realtà da rifiuto che sarebbe stato smaltito illecitamente su terreni agricoli nelle province di Vibo Valentia, Catanzaro e Reggio Calabria.
E’ l’ipotesi di inquinamento ambientale su cui si basa un’indagine condotta dai carabinieri del Nucleo operativo di Serra San Bruno e quelli del Nipaaf dei carabinieri forestali di Vibo Valentia coordinati dal procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Camillo Falvo.
Al centro dell’attività investigativa il ciclo di trasformazione dei rifiuti effettuato all’interno di un impianto di recupero del vibonese. L’attività investigativa, già tra il marzo e il novembre del 2021, attraverso intercettazioni, campionamenti e controlli, aveva portato alla denuncia di 11 persone e alla segnalazione di tre società per responsabilità penali ed amministrative.
L’azienda oggetto di indagine ubicata nell’entroterra vibonese e operante nel settore del recupero dei rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata, avrebbe dovuto produrre ammendante compostato misto ma non rispettando di fatto la procedura prevista all’interno dell’autorizzazione integrata ambientale, avrebbe generato un prodotto che non aveva perso la qualifica di rifiuto, contente plastiche, vetri e metalli, anche pesanti come il cromo esavalente andando ad inquinare irrimediabilmente i terreni agricoli dove il presunto fertilizzante veniva sparso. Il procedimento produttivo, inoltre, sarebbe stato effettuato all’interno di capannoni, i cui portelloni sarebbero dovuti restare chiusi mentre di fatto l’attività veniva svolta mantenendoli aperti e non consentendo il corretto utilizzo dei filtri. Così si determinava l’inquinamento dell’aria a causa delle polveri e delle emissioni immesse in atmosfera.
L’indagine ha consentito di cristallizzare la presunta condotta illecita di diversi soggetti, attuata attraverso attività decisionali, esecutive e materiali, connesse alle posizioni e alle funzioni, apicali e non, rivestite all’interno della stessa azienda. Nel mirino degli investigatori sono finiti anche un dirigente della Regione Calabria e alcuni tecnici.
Gli indagati, i NOMI
Tra gli indagati il presidente del Cosenza Calcio Eugenio Guarascio e la sorella Ortenzia. Gianfranco Comito, manager del settore Ambiente della Regione Calabria. Maria Carmela Amato di Cosenza; Giuseppe Antonio Caruso di Lamezia Terme; Francesco Currado di Curinga; Rosario Fruci di Lamezia Terme; Alessandro Giardiello di Castrolibero; Vincenzo De Matteis di San Fili; Franco Dario Giuliano di Ricadi; Nicola Anselmo Ociello di Vibo Valentia.