Brogli a Reggio, il processo entra nel vivo: in aula il primo testimone

L'ex dirigente della Digos è stato prima molto puntuale. La testimonianza è parsa più debole e meno coerente dopo le domande dei difensori e le richieste di chiarimento del Giudice

Aula Bunker Brogli (2)

Primo testimone del processo sui brogli elettorali. All’interno dell’aula Bunker di Reggio Calabria, è stato ascoltato, venerdì 1 marzo, il dirigente della Digos Francesco Cipriani.

Nella prima parte del riepilogo dei fatti, il teste, nel corso della testimonianza, è stato prima molto puntuale ed efficace. Decisamente meno incisivo invece nella fase conclusiva, in particolare nella parte della descrizione e dell’analisi delle operazioni di voto, e nella ricostruzione del teorema accusatorio.

Cipriani, che ha redatto l’informativa principale, ha spiegato il sistema delle operazioni di voto, le varie interpretazioni attribuite alle attività degli indagati, nonchè il sistema dell’attribuibilità dei voti alle persone defunte e a quelle che non avrebbero votato, i cui voti invece sarebbero stati comunque inseriti nel conteggio.

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Nella fase finale della testimonianza, il dirigente della Digos, primo testimone nel processo sui brogli, è stato meno utile ai fini della ricostruzione. E’ stato infatti lo stesso presidente, dott.ssa Silvia Capone, a chiedere, nel corso della deposizione, diversi chiarimenti, interrompendolo numerose volte, fino a sospendere l’udienza.

Il processo sui brogli, che conta oltre trenta imputati, ha inizio a distanza di oltre tre anni dai fatti contestati, riguarda una delle pagine più buie della nostra città.

La vicenda ruota attorno alle elezioni comunali reggine del settembre 2020 e vede sul banco degli imputati, il consigliere comunale avv. Antonino Castorina, unico politico ad essere rinviato a giudizio, difeso dagli avvocati Francesco Calabrese e Natale Polimeni.

In quella tornata elettorale, secondo l’accusa avrebbero votato un centinaio di anziani che in realtà non si erano mai recati al seggio e in alcuni casi si sarebbe trattato anche di persone decedute e sempre secondo l’accusa i presunti brogli sarebbero stati messi in atto grazie ai duplicati delle tessere elettorali ritirati negli uffici comunali da Antonino Castorina e dal suo entourage.

Si riprenderà adesso, con la seconda parte della testimonianza del dirigente Cipriani, il 15 marzo.