5G a Reggio, Confindustria Giovani: ‘Bene confronto scientifico, no a freni ideologici’

Il 5G sarà ancora più sicuro dell'attuale 4G per quanto riguarda la salute dei cittadini


“Nel dibattito cittadino ha recentemente fatto ‘irruzione’ il tema della tecnologia 5G di cui l’Amministrazione comunale ha ritenuto di sospendere la sperimentazione per presunti rischi alla salute dei cittadini. Senza prendere posizione sul piano politico e con il massimo rispetto delle istituzioni, il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Reggio Calabria ha avviato una propria riflessione interna all’esito della quale intende fornire il proprio contributo alla discussione pubblica per offrire il punto di vista del mondo imprenditoriale e giovanile”. È quanto afferma in una nota il GGI degli Industriali reggini che ha costituito un team di studio su questa materia, composto dal presidente dei giovani imprenditori Umberto Barreca, dal membro del consiglio direttivo con delega all’Ict, Luigi Familiari e dall’associato ing., Pasquale Cuzzocrea. Un contributo è stato fornito dalla dr.ssa Anna Maria Mandalari, ricercatrice presso il dipartimento di Design Engineering all’Imperial College London e dall’ing. Silverio Carlo Spinella, vicepresidente ordine degli Ingegneri – Delegato ICT.

I rappresentanti dell’associazione di Via del Torrione sottolineano come “l’Organizzazione mondiale della sanità abbia chiarito che non c’è assolutamente alcun rischio per la salute dei cittadini. D’altro canto il 5G si estenderà a frequenze più elevate, già utilizzate ampiamente in altre applicazioni come i body scanner per controlli di sicurezza tipo quelli presenti nei grandi aeroporti internazionali e il suo segnale sarà direttivo e dunque potenzialmente meno nocivo”.

L’approfondimento tecnico-scientifico condotto dalla componente giovanile dell’Associazione di via del Torrione svolge anche un’analisi comparativa tra la tecnologia attualmente in uso e quella futura, evidenziando che “il segnale 5G sarà focalizzato esclusivamente verso il dispositivo in uso, ad esempio lo smartphone e paradossalmente quindi la presenza di più antenne renderà il 5G ancora più sicuro dell’attuale 4G per quanto riguarda la salute dei cittadini”.

In questa direzione i giovani industriali dello Stretto accolgono favorevolmente le misure contenute nel decreto Semplificazioni varato dal Governo, con riferimento ad una più puntuale regolamentazione degli interventi delle amministrazioni locali in materia di installazione delle antenne di quinta generazione. “Comprendiamo perfettamente le responsabilità di cui si deve far carico chi governa un territorio – commenta il GGI di Confindustria Reggio Calabria – e crediamo sia giusto che una comunità di cittadini, con in testa il proprio sindaco, debba essere pienamente consapevole e informata delle novità in atto. Tuttavia riteniamo sia necessario che il confronto si svolga secondo i canoni del rigore scientifico e soprattutto senza prestare il fianco a spinte emotive o vere e proprie campagne di disinformazione come quelle messe in atto in questi mesi anche in relazione alla tragedia della pandemia globale”.

Si prosegua, dunque, il confronto con la comunità scientifica, concludono i giovani imprenditori reggini, “ma non si pongano freni ideologici a processi innovativi che potrebbero offrire opportunità di sviluppo incredibili e mai conosciute prima per il nostro territorio. Il 5G non è una semplice evoluzione dell’attuale 4G, è una tecnologia rivoluzionaria, l’infrastruttura di una sorta di ecosistema digitale. Non si tratta solo di pubblicare una foto sui social in millisecondi invece di secondi, ma molto di più. Grazie al 5G avremo nuovi settori e modelli di business e di conseguenza un miglioramento notevole della qualità della vita in tutto il mondo. Pensiamo, solo per fare alcuni esempi, alla salute e agli straordinari scenari legati alla telemedicina, alla mobilità, alla sicurezza grazie all’internet delle cose, all’impatto ambientale derivante dal minor utilizzo di corrente elettrica. In poche parole, senza 5G saremo in ritardo anni luce rispetto al resto del mondo dove la maggior parte di queste applicazioni è già realtà”.