Reggio ricorda Gennaro Musella, 41 anni dopo l’omicidio in centro città

L'ingegnere, ucciso da una bomba al tritolo, pagò con la vita l'ardire di aver denunciato le irregolarità in una gara d'appalto

Musella Gennaro Ingegnere

Il 3 maggio 1982 Reggio Calabria viveva una delle pagini più tristi e crudeli della propria storia.

Una strage in pieno centro cittadino inondò di fumo nero la città che tremò come scossa da un terremoto.

Il tritolo disintegrava la vita di un uomo: Gennaro Musella. I resti del suo corpo dilaniato restarono sparsi sull’asfalto. Una macchia al muro di un palazzo restò indelebile per anni a ricordare quel massacro. A quell’ora, erano le 8:20 del mattino, la via Apollo, oggi via Gennaro Musella, pullulava di studenti. Si sfiorò la strage.

L’ingegnere Musella pagò con la vita l’ardire di aver denunziato le irregolarità in una gara d’appalto: quella per il costruendo porto di Bagnara Calabra.

Certe morti non possono appartenere soltanto al privato ma diventano patrimonio pubblico.

La memoria di alcuni fatti e alcuni uomini va trasmessa per rendere loro giustizia nelle coscienze della gente,quella giustizia che il piu’ delle volte viene negata dai tribunali. La storia di questa strage è indissolubilmente legata a quella di Reggio Calabria ed è pietra miliare nel percorso della criminalità organizzata. Il delitto Musella, infatti, scaturisce da un’associazione tra mafia siciliana e ndrangheta calabrese, per la prima volta legate da   patto criminale.

Molti anni sono passati da allora ma il dolore di una famiglia resta in memoria.Non si puo’ archiviare la barbarie.

Nell’annivversario della sua uccisione, Gennaro Musella sarà ricordato nella preghiera, il due maggio p.v presso la chiesa di San Paolo Apostolo a Reggio Calabria.

La celebrazione eucaristica, dedicata nella sua memoria, a tutte le vittime della mafia, con inizio alle ore 19:00, sarà presieduta da S.E l’arcivescovo Fortunato Morrone, presidente Commissione episcopale calabra.

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