30 anni DIA, Vallone fiducioso: ‘Reggio grande piazza, le daremo un futuro migliore’

Il direttore Vallone ha tagliato il nastro della mostra fotografica per i 30 anni di attività della Direzione Distrettuale Antimafia a Reggio Calabria

Maurizio Vallone Dia

“Reggio è una grandissima piazza – lo ha detto alla stampa locale il direttore Maurizio Vallone, ex questore cittadino, presente alla cerimonia per il 30° anniversario della Direzione Distrettuale Antimafia. Diverse operazioni importanti sono state fatte in passato, alcune sono in cantiere, altre si stanno avviando”.

I 30 anni della Direzione Distrettuale Antimafia a Reggio Calabria

Mostra DIA 1

“L’antimafia non si ferma, qui abbiamo una straordinaria Procura della Repubblica che ci segue e ci dirige nelle attività investigative insieme a magistrati di grande talento e capacità, con la collaborazione di investigatori che sono veramente provati che operano nella DIA. È per questo che siamo certi di garantire un contrasto alla criminalità organizzata veramente forte e dinamico, capace di bloccare qualsiasi tipo di infiltrazione negli appalti del Recovery Fund”.

Per il taglio della mostra fotografica “”L’Antimafia attraverso foto, immagini e cronaca dei giornali””, del trentennale della fondazione D.I.A.: “”Trent’anni di storia e di passione delle donne e degli uomini della DIA nell’azione di contrasto alle mafie, che sarà visitabile fino a venerdì 28 gennaio, erano presenti a palazzo Alvaro, oltre al direttore della D.I.A., anche il Prefetto di Reggio Calabria S.E. dott. Massimo Mariani, la Vice Presidente Regione Calabria D.ssa Giuseppina Princi; il sindaco metropolitano f.f. Carmelo Versace e le maggiori autorità civili e militari.

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Mostra DIA

“I 30 anni della DIA li ho vissuti tutti, nella loro totalità – ha raccontato Vallone. Sono entrato come giovane funzionario, nel corso della mia carriera ho svolto diversi compito, fino a ritrovarmi, adesso, come direttore. Il percorso è lungo, complesso, sono cambiate tante cose, il Paese, le mafie, oggi dobbiamo adeguare i nostri strumenti, anche tecnologici, ai nuovi metodi della criminalità organizzata, dobbiamo aumentare le nostre capacità di penetrare internet e settori semi-sconosciuti. Le mafie non si fermano alla “lupara” ed al ricatto, operano nel metaverso, hanno la capacità di rigenerarsi continuamente perché hanno a loro disposizione tecnici di altissima specializzazione, dobbiamo stare al passo, anzi essere avanti”.

Il direttore nazionale della DIA ha sottolineato l’impossibilità di scindere la mafia in base alle località in cui nasce oppure opera.

“Non c’è egemonia di una mafia su un’altra. La Camorra napoletana si specializza nel traffico dei “falsi”, la ‘Ndrangheta, invece, è sicuramente egemone in ambito europea per il traffico di cocaina, Cosa nostra, invece, si occupa di altri tipi di traffici e di investimento.

Ogni mafia, che non va letta in maniera singola, ma in modo unitario, comunicano tra di loro, si danno sostegno così me ci hanno dimostrato importanti indagini svolte proprio a Reggio Calabria”.

L’esperienza reggina e le speranze per il futuro

“Vedo una grande stima e appoggio delle autorità giudiziarie – ha spiegato Vallone. In molti chiedono il rafforzamento dei centri DIA, in modo tale da poter contare su personale altamente specializzato. I componenti della DIA non sono “sottratti” alle altre forze, sono, invece, un supporto in più. In DIA si ha la sintesi delle varie forze di polizia che, rispetto a prima, hanno qualcosa in più, un prodotto risultato migliore”.

Andando a ritroso, nella carriera di Vallone, ci si imbatte presto nel ruolo di Questore di Reggio Calabria che risale solamente a qualche tempo fa. A tal proposito il direttore ha espresso grande apprezzamento per la città ed un importante messaggio per il futuro:

“L’attività reggina è straordinaria, la magistratura è all’avanguardia nel contrasto alla criminalità organizzata, il procuratore Bombardieri, così come i suoi sostituti ed i suoi aggiunti sono persone di straordinarie qualità, eccezionali nella loro dedizione e nel loro spirito di sacrificio. Oggi possono contare su forze dell’ordine estremamente capaci e formate. I risultati ci sono, i processi si svolgono regolarmente e si arriva a condanne esemplari. Continuando così si potrà dare un futuro migliore a questa terra”.