18 gennaio 2021, l’Arma ricorda il sacrificio degli appuntati Antonino Fava e Vincenzo Garofalo

A 27 anni di distanza dall’efferato delitto la Benemerita ha celebrato l’anniversario ricordandone l’altissimo senso del dovere

Omicidi Fava Garofalo 500

Era il 18 gennaio del 1994, gli appuntati dei carabinieri, Vincenzo Garofalo e Antonino Fava, stavano svolgendo il consueto servizio di controllo nei pressi di Scilla. Proprio lì, i due giovani militari, rispettivamente di 34 e 37 anni, persero la vita crivellati di proiettili, durante il controllo di una autovettura sospetta.

Ventisettesimo anniversario

Ancora oggi, a ventisette anni di distanza, i due eroici carabinieri vengono ricordati dall’Arma, perché il loro sacrificio costituisca un esempio e un monito per quanti continuano ad osteggiare i valori sacri per i quali essi combattevano e si immolarono.

E questa mattina, l’Arma dei Carabinieri – nel rispetto delle norme di contenimento epidemiologico – ha onorato con una sobria cerimonia il sacrificio dei due caduti.

Decorati con medaglia d’oro

Per il loro altissimo senso del dovere sono stati decorati con la medaglia d’Oro al Valor Militare, con la seguente motivazione:

“Capo equipaggio / Conduttore di autoradio di nucleo radiomobile in area ad elevata densità mafiosa, nel corso di predisposto servizio di controllo del territorio, intimava in movimento l’alt ad autovettura sospetta. Fatto segno a reiterata azione di fuoco da parte dei malviventi che non arrestavano la marcia, li affrontava con insigne coraggio e grande determinazione replicando con l’arma in dotazione finché, colpito in più parti del corpo, si accasciava esanime. Le successive indagini consentivano di arrestare gli autori, identificati in cinque pericolosi pregiudicati appartenenti ad agguerrita organizzazione criminosa, e di recuperare le armi e l’autovettura di illecita provenienza utilizzate dai malfattori. Fulgido esempio di elette virtù militari e di altissimo senso del dovere spinto fino all’estremo sacrificio”.