Reggio, 10 anni dal 1° Pride. Cosa ne sarà dell'edizione 2024?

Resta da vedere se ci saranno sviluppi in extremis, ma la delusione per la mancata collaborazione rimarrà un punto dolente

Nel giorno in cui ricorre il 10° anniversario del Reggio Calabria Pride, – tenutosi in città il 19 luglio 2014non si sa ancora che cosa ne sarà dell’edizione 2024.

Oggetto di controversie e discussioni pubbliche tra gli attivisti di Arcigay I due Mari e le autorità cittadine, l’evento è stato ufficialmente cancellato a causa della mancanza di collaborazione da parte dell’amministrazione.

Nonostante il Comune, all’indomani della cancellazione, abbia dichiarato di fare tutto il possibile per mantenere vivo questo appuntamento tradizionale“, la situazione è rimasta, ad oggi, irrisolta.

“Ho ricevuto diverse telefonate – ha spiegato Michela Calabrò, Presidente di Arcigay RC a CityNow – ma nessuna comunicazione ufficiale a pochi giorni da quello che sarebbe dovuto essere l’evento conclusivo della Pride Week a Reggio Calabria. Mi vengono anche poste domande inerenti l’organizzazione la cui documentazione, già da diversi mesi, è stata depositata presso il Comune”.

Organizzare un evento che muove migliaia di persone ogni anno non è cosa da fare in pochi giorni e, proprio per questo, il comitato cittadino si era messo al lavoro già da gennaio.

Ricucire lo strappo sarà difficile, anche se la soluzione per il corteo cittadino potrebbe arrivare last minute.

Tuttavia, la mancanza di aggiornamenti ufficiali e di comunicazioni concrete a pochi giorni dalla data prestabilita ha lasciato gli organizzatori e i partecipanti nell’incertezza.

La frustrazione degli attivisti è palpabile. Il Reggio Calabria Pride non è solo una parata, ma un simbolo di inclusione, uguaglianza e lotta per i diritti LGBTQ+. La cancellazione dell’evento rappresenta un duro colpo per la comunità che da anni si impegna per la visibilità e il riconoscimento dei propri diritti.

A pochi giorni dal 27 luglio, tutto tace e sembra che nulla si stia muovendo per salvare l’evento.

L’intento dell’amministrazione di rimediare alla situazione di stallo creatasi appare tardivo e insufficiente, con la corda che si è ormai abbondantemente spezzata.

Resta da vedere se ci saranno sviluppi in extremis, ma la delusione per la mancata collaborazione rimarrà un punto dolente nella storia di questa manifestazione.

La comunità LGBTQIA+ e i suoi sostenitori continueranno a lottare per i propri diritti, sperando che in futuro eventi come il Pride possano trovare il supporto necessario per realizzarsi senza ostacoli.