Zoom sul paziente con malattia renale

“Il paziente con malattia renale: dalla diagnosi

“Il paziente con malattia renale: dalla diagnosi alla terapia nel 2017”: è stato questo il tema di una giornata di studio promossa dall’Ordine dei Medici di Reggio Calabria in collaborazione con il reparto di nefrologia del Grande ospedale metropolitano, guidato da Francesca Mallamaci.

“Questa giornata – ha sottolineato Antonino Zema, coordinatore della Commissione formazione ed aggiornamento – è stata voluta per cercare di mettere in contatto i medici che operano sul territorio con i qualificati specialisti del reparto di nefrologia del nostro ospedale con l’obiettivo di bloccare, il più possibile, il passaggio dall’insufficienza alla malattia renale”.

“E’ importante effettuare esami semplici – ha sottolineato, di rimbalzo, Francesca Mallamaci, Direttore dell’Unità operativa complessa di Nefrologia, dialisi e trapianto del rene del Grande Ospedale metropolitano – per la diagnosi della malattia renale cronica che riscontriamo a livelli epidemici tanto nella società occidentale che nel mondo. Basti pensare, a tal proposito, che in Italia vi è un’incidenza del 10%, in particolare su soggetti di età superiore ai 65 anni”.

Secondo la Mallamaci “l’altra sfida da affrontare riguarda la sensibilizzazione alla cultura della donazioni che vede la Calabria in grande sofferenza. A tal proposito è fondamentale diffondere delle corrette informazioni tra le famiglie in considerazione degli enormi vantaggi in termini di salute a cui va incontro il paziente che riceve il rene da un altro soggetto vivente”.

L’invito a spargere a piene mani i semi della cultura della donazione è stato ribadito anche dal Responsabile dell’unità operativa di Emodialisi degli Ospedali Riuniti, Maurizio Ciccarelli che ha auspicato “una nuova cultura della donazione che caratterizzi scuole, famiglie e luoghi di lavoro in una regione come la Calabria in cui le donazioni sono davvero pochissime”.

“Attualmente – ha rammentato Maurizio Ciccarelli – ci sono una cinquantina di pazienti, anche anziani, che per effettuare la dialisi devono sottoporsi all’ulteriore disagio di recarsi in centri fuori dalla nostra città per via della grave carenza di posti in atto. Questo calvario non è più tollerabile. L’ospedale è saturo; per questo motivo, spero che l’Asp, per come si è già espresso il neo direttore generale, Brancati, realizzi un centro dialisi a Reggio Calabria”.

Sono seguite, poi, le relazioni dei dirigenti medici, in servizio presso l’Unità operativa complessa di Nefrologia, dialisi e trapianto del rene del Grande Ospedale metropolitano, iniziando da Maurizio Postorino, che, fra l’altro, ha moderato la prima sessione, il quale ha svolto una relazione incentrata sul rapporto fra nefrologo e medico curante.

“Le cure palliative in nefrologia: cosa dobbiamo ancora imparare e perché”: è stato il titolo della relazione di Francesco Marino mentre Graziella Caridi si è soffermata su “quando iniziare il trattamento emodialitico”.

Di “dialisi peritoneale e dialisi domiciliare” si è occupato, invece, Vincenzo Antonio Panuccio mentre “il trapianto di rene da cadavere” è stato l’argomento approfondito da Giovanna Parlongo. Francesco Cambareri, infine, ha relazionato in merito al trapianto renale da vivente.

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