Viola, da Matera sensazioni contrastanti: pro e contro dalla squadra di Mecacci

di Matteo Occhiuto - Una sconfitta bruciante, matu

di Matteo Occhiuto – Una sconfitta bruciante, maturata in una dozzina di minuti senza alcun senso cestistico. La Viola Reggio Calabria, tornando dalla bellissima città dei sassi non può che leccarsi amaramente le ferite, inflittale da un’Olimpia doma per buona parte del match, ma vittoriosa al suono della sirena.

I ragazzi di Mecacci, andati anche avanti di 12 lunghezze, dando l’impressione anche di poter ottenere un larghissimo successo esterno – peraltro sul parquet di una rivale diretta per i playoff – si sono sciolti sul più bello, gettando alle ortiche due punti che, se non altro, potevano essere di buon auspicio. Ovviamente, alla luce di una sconfitta, non è che molto facile parlare delle negatività emerse in una squadra, quella nero-arancio, partita con l’intento dichiarato di giocarsi il ritorno in A2.

Innanzitutto vanno evidenziati gli errori nelle scelte dei singoli, più che di un collettivo che ha mostrato di saper anche gestire bene diverse transizioni offensive. Il problema vero, però, sorge quando si arriva nei pressi dell’arco: troppe le imprecisioni al tiro, specie da 3, anche da gente che le triple le ha ben inserite nel proprio bagaglio tecnico. Ma l’impressione finale è che il tracollo del quarto periodo sia dovuto – come ammesso dallo stesso coach Mecacci nel pre-gara – da una condizione fisica ben lungi dall’essere ottimale.

Delineate queste tre criticità, però, si schiude subito un punto positivo per la Viola: la possibilità, invero, che il lavoro settimanale limi tali problematiche, portando ad un upgrade che eviterebbe scivoloni come quelli visti ieri al PalaSassi. D’altronde, se il buongiorno si vede dal mattino, la prima parte di gara di Mastroianni&co. ha rasentato la perfezione, sopratutto a livello difensivo. Sottolineando, quindi, la cifra qualitativa importante che ci si aspettava, almeno in sede di mercato. Se son rose, dunque, neroarancio, fioriranno: a coach e staff il compito di annaffiarle.