Viola, 'Total Kaos': "Società mai caduta cosi in basso"

Eccoci qui, pronti per quello che sarà il 28°

Eccoci qui, pronti per quello che sarà il 28° anno di vita dei Total Kaos. Pronti a continuare una tradizione che si rinnova dal 1990 con un gruppo eterogeneo, vivo e sempre più compatto.

Che ha concluso lo scorso campionato in crescendo, in attesa di buone nuove sul fronte dei rapporti con la società che guida la nostra amata Viola. Una società che si è mostrata matrigna nei confronti dei propri tifosi, in più di una occasione, non lasciando spazio neanche a fraintendimenti.

D’altra parte lo scorso campionato come si ricorderà è finito in un crescendo di contestazione per il presidente Raffaele Monastero, incapace di fare un passo indietro di fronte alla sua gente per quel che in più occasioni aveva scritto sui social contro la Curva e, in fondo, contro tutti quelli che si sono “permessi” di criticare l’operato della dirigenza tra gli alti (pochi) e bassi (moltissimi) dell’ultimo biennio.
Ma siccome al peggio non c’è mai fine, al Socialpresidente, dimostratosi un “hater” di professione, si è tristemente unito anche il patron, Giancesare Muscolino, uomo “invisibile” , tornato sulla scena solo sul finire del campionato, con due infelici uscite – amplificate dai media (diretta radiofonica e articolo sulla carta stampata) – che non hanno fatto altro che ampliare il divario tra la dirigenza e i tifosi. In una di queste, il GianCesare nazionale arrivò ad affermare di essere “disposto a giocare senza tifo.
Se questo deve essere il comportamento dei tifosi, posso fare a meno di loro”. Il riferimento era al comunicato griffato TKRC90 che si concludeva con un evidente “Monastero Vattene”. Da quel momento è iniziata una vera pantomima dal sapore gattopardesco, all’insegna del “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi” di Tancrediana memoria.
Ma di memoria ne abbiamo anche noi. E non dimentichiamo, a play out concluso, le parole del patron che si affrettava “de visu” a limitare i danni di affermazioni (quelle appena riportate) che avevano soltanto fatto salire la tensione, insieme alla clamorosa svista della dirigenza che dimenticava la Curva Massimo Rappoccio nella stesura dei biglietti del play out. Proprio alla fine di quella partita con Chieti Muscolino si impegnò e promise davanti a decine di persone – e non prima di aver ridimensionato la portata di quel “posso fare a meno dei tifosi” seguito da “ci saranno tante novità” – di farsi portavoce e protagonista di un confronto con la Curva, al fine di smussare gli aspetti più fastidiosi di una contestazione diretta al solo presidente Monastero.
Ecco, così si è chiusa una stagione davvero travagliata, sotto il profilo dei rapporti con la società, che però non sembra voler cambiare atteggiamento verso i propri tifosi e la propria gente. Anzi, la situazione sono riusciti a farla incancrenire e quindi peggiorare. D’altra parte sono almeno due gli indizi che vanno in questa direzione. Basti pensare al lungo silenzio seguito alla rivelatasi finta intenzione di confrontarsi manifestata a fine campionato, e alla clamorosa scomparsa della Curva Massimo Rappoccio dalla campagna abbonamenti 2017/18.
“Io non mi sono mai tirato indietro con i tifosi” diceva il buon GianCesare. E invece è letteralmente scomparso. Si è volatilizzato dando evidentemente carta bianca al socialpresidente per provare a sbarazzarsi dei guastafeste. E sì, perché adesso preferiamo farci chiamare così, visto che il duo M&M ha formato il club dei “veri tifosi”. Tutti quelli che fanno incetta e ressa di pacche sulle spalle, targhe ricordo, accrediti gratis e discorsi del tipo “ci mantengono il giocattolo, per me va bene così”… No, noi non ci iscriviamo al partito del volemose bene a tutti i costi. Noi abbiamo una nostra testa e una nostra filosofia di pensiero. E la Viola non è mai caduta così in basso, senza stile e memoria storica. Se questa è la Viola delle novità promesse, Noi scegliamo e ci teniamo il mito VIOLA.
Semplicemente perché la Viola SIAMO NOI!  —–