Viola, Carnovali a CityNow.it: "Felice a Reggio, lotteremo per l'A2. L'anno scorso il dopo Trapani..."

di Matteo Occhiuto - Protagonista. È questa la pa

di Matteo Occhiuto – Protagonista. È questa la parola giusta per descrivere il ruolo di Tommaso Carnovali nella Viola che, domenica, si presenterà ai nastri di partenza della Serie B 2018/2019. La guardia, o ala, nero-arancio è rimasta in riva allo Stretto, contribuendo a dare alla nuovo corso targato Coppolino un’importante continuità a livello tecnico. È da qui che parte la chiacchierata con cui, il numero 10 ex Treviglio, spalanca le porte per la nuova stagione: “Sarà un anno duro – spiega in esclusiva ai nostri microfoni – visto la qualità delle squadre del girone in cui siamo stati inseriti. Chiaramente siamo forti anche noi e, limando alcuni difetti, diremo la nostra contro le varie Salerno, Napoli, Caserta, Palestrina e la stessa Matera che affronteremo domenica. Abbiamo cercato, in questo mese, di dare segnali alla gente: vogliamo fare bene, sappiamo di poterlo fare”.

Le prime sensazioni sulla squadra allestita in estate, comunque, sono positive: “Il gruppo é molto unito, c’è tanta gente che potrebbe fare minuti in categoria superiore. Dobbiamo migliorare nella costanza all’interno della partita, evitando quei brevi momenti di black-out che, in partita di campionato, possono risultare fatali”.

Facendo un passo indietro, tornando alla scorsa stagione, Tommaso rivive il momento migliore ed il peggiore di un’annata paradossale“Ricordo particolarmente il weekend in cui affrontammo Trapani. Domenica giocammo la partita, vincendo, ed io riuscì a dare un contributo importante nel successo che ci regalò la matematica certezza della qualificazione ai playoff. Il giorno dopo, però, arrivò la penalizzazione di 34 punti che cancellò praticamente tutto quanto era stato fatto. Fu un momento durissimo, per tutti: eravamo un gruppo speciale. Avevamo un’alchimia speciale, anche negli allenamenti: riuscivamo a migliorare senza forzare troppo gli allenamenti, tanto era bella l’atmosfera che si era creata. Mai vista una cosa del genere in carriera”.

Il presente, però, é ancora nero-arancio: “Ho ricevuto varie offerte in estate. Ho seguito, comunque, quanto succedeva a Reggio sul passaggio o meno del titolo sportivo. Appreso che non si sarebbe mosso, si è concretizzato un ritorno in un posto in cui sono stato benissimo. Certo, ci ho vissuto solo sei mesi, ma a 25 anni ho imparato che è meglio non stravolgere la propria vita quando ci si trova in una città in cui stai bene, in cui la gente ti vuole bene. Non mi è importato della categoria, questa è una piazza importante e spero che, io ed Allen, siamo riusciti a mandare un messaggio delle ambizioni che Reggio deve e può avere”.

Da Calvani a Mecacci, il cambiamento ha coinvolto anche la guida tecnica: “Mi sto trovando abbastanza bene con il coach. Ha un modo di allenare unico per certi aspetti. Il suo sistema di gioco valorizza i tiratori, che ti fa stare sempre in movimento. È un impostazione che, ad esempio, si sposta con le mie caratteristiche e di questo non posso che essere contento”.

La chiosa, ovviamente, è dedicata agli obiettivi, sia personali che collettivi: “A livello personale, spero solo di trovare quella continuità che l’anno scorso è un pò mancata. Avere la certezza di possedere un ruolo centrale è un fattore che, personalmente, mi da stabilità e fiducia. Con questo, ovviamente, non voglio assolutamente puntare il dito contro chiunque. Per quanto riguarda la squadra, ribadisco quanto detto in precedenza: vogliamo giocare per vincere, per puntare al ritorno in A2. Sarebbe folle dire che saliremo sicuramente, è impossibile dirlo. Ma, sebbene sia molto dura, daremo il massimo e cercheremo di fare il meglio possibile. Cercheremo, poi, di riportare la gente al Palazzo, magari anche convincendole con le vittorie sul parquet”.