Vecchioni conquista piazza Duomo con la sua musica e la sua lezione di vita

di Domenico Suraci - Roberto Vecchioni come un pre

di Domenico Suraci – Roberto Vecchioni come un prestigiatore esce dal cilindro i tanti brani della sua magnifica carriera. Durante la tappa di Reggio Calabria del tour che prende il nome dal libro “La vita che si ama”, il cantautore ci ha condotto in un viaggio personale lungo quello che chiama il tempo verticale, uno spazio che tiene uniti tra loro passato presente e futuro, dove nulla si perde, d’altronde per il professore “la felicità non è un angolo acuto della vita o un logaritmo incalcolabile o la quadratura del cerchio: la felicità è la geometria stessa”.

E’ considerato uno dei musicisti più importanti ed influenti della canzone italiana. Nato a Carate Brianza il 25 giugno 1943 da genitori napoletani, è cantante, autore, scrittore, poeta ed ex insegnante. Grazie ai trent’anni di insegnamento di greco, latino, italiano e storia in alcuni licei milanesi, è soprannominato “il professore della canzone italiana”.

L’incipit iniziale dell’esibizione è stata una grande ode alla cultura reggina che ha sottolineato il cantautore bisogna innanzitutto conoscere e saper comunicare al mondo intero perché rappresenta già di per sè un’attrattiva, per i turisti di tutte le nazionalità Il tutto legato alla cultura che deve essere alla base di ogni possibile ragionamento. “La società di oggi è il quinto piano di un palazzo, non possiede le fondamenta necessarie per reggersi, bisogna ritrovare le basi che permettono solidità all’intera struttura”.

Un mix di canzoni e dediche, soprattutto alla “Donna”, è necessario capire ciò che lei pensa, quello che vuole e come ragiona, la sua eccezionale fantasia e bisogna interpretare e capire la luce che i suoi occhi diffondono. “Mi ha insegnato più la mia donna di cento uomini – ha dichiarato il professore.”

Ed ancora canzoni, ed ancora dediche come quella ai suoi studenti nell’anno in cui andò in pensione con “Sogna ragazzo sogna”. Il professore ha toccato anche temi legati all’accoglienza, al sociale, all’attualità con uno sguardo malinconico ad un passato caratterizzato da valori che probabilmente non vengono più considerati.

Gli altri brani eseguiti sono stati “El bandolero stanco”, “La mia ragazza”, “Le mie ragazze”, “La mia stanza”, “Le rose blu”, “Figlio, figlio, figlio”, “Figlia”, “Dentro gli occhi”, “I colori del buio”, “Due madri”, “Milady”, “Canzone da lontano”, “Mi porterò”, “Dimentica una cosa al giorno”,  “Chiamami ancora amore”, “Luci a San Siro”.

La standing ovation finale, dopo l’interpretazione dell’immancabile “Samarcanda” per il professore è stata dovuta, come il premio ricevuto direttamente dalle mani del Sindaco di Reggio Calabria, avv. Giuseppe Falcomatà, che si è dichiarato soddisfatto dell’intera edizione di “Fatti di Musica” edizione 2018 che grazie a Ruggero Pegna ha dato lustro a tanti personaggi e creato attrazione per l’intero territorio.

Foto di Mimì Laface

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