Valeria Mucciola, un talento nato per abbattere muri: "Sogno in grande"

di Pasquale Romano - "Hai un grande futuro davanti

di Pasquale Romano – “Hai un grande futuro davanti a te. Sei destinata a giocare in A1“. Se sei una ragazzina che ha scoperto tardi (e per caso) il mondo della pallavolo, è alto il rischio di sentirsi vittima di uno scherzo. La vita di Valeria Mucciola invece ha preso una piega inaspettata, sorprendente. Figlia di una passione scoppiata in ritardo ma bruciante, in nome di un talento da assecondare con impegno e dedizione.

“Incoraggiata dall’allora professoressa di educazione fisica, ho iniziato a 13 anni a giocare a pallavolo. Mi è piaciuto da subito, ho dovuto fare sacrifici per recuperare il tempo perso”, ricorda Valeria ai microfoni di Citynow. 

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Bruciate rapidamente le prime tappe, Valeria si trova ragazzina nel mondo dei giganti. Le prime esperienze maturate in B2 con la Sozzi e con la Golem utili per crescere e maturare. Una spugna pronta ad assorbire dalle compagne più grandi: “E’ sempre stata la costante della mia carriera, allenarmi e affrontare giocatrici con molta più esperienza. Non è facile ma al contempo ho avuto la possibilità di maturare più in fretta”.

Finito il Liceo, la pallavolista reggina decide che è arrivato il momento di misurarsi con qualcosa di più grande. Con la Effe Volley arriva la promozione in B1, categoria che approfondisce con le maglie della Giovolley, ad Aprilia, e Cagliari.

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“Tratto da sola con le società i miei vari trasferimenti, senza procuratore, sin da quando ero giovanissima. La mia famiglia si è sempre fidata, lasciandomi fare. Magari i dirigenti in passato erano sorpresi dal dover discutere di contratti con una ragazzina…(ride, ndr)”.

La crescita è costante, dopo l’ottime stagioni disputate ad Aprilia e Cagliari arrivano le prime proposte per giocare in A2. Il grande salto arriva la scorsa estate, nel momento ideale dopo un percorso di maturazione continuo: “Ho scelto Marsala per non stare troppo lontano da casa. A livello personale sono soddisfatta di quanto fatto, purtroppo però siamo retrocessi in B1. Aspettavo da 10 anni di giocare in serie A, il gradino salito si è avvertito ma sento di essere ulteriormente cresciuta a livello umano e professionale”.

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Gli scherzi del destino. La lotta per non retrocedere ha coinvolto Marsala e Perugia, squadra nella quale milita un’altra reggina, Vittoria Repice.  “Loro hanno ottenuto la salvezza a nostro discapito. Conosco bene Vittoria, giocatrice potente che ha militato anche in A1. D’estate -rivela Valeria- ci incontriamo sulle spiagge reggine e ci sfidiamo a beach volley”.

Reggio Calabria e i tempi d’oro del volley femminile.  Nel corso dell’ultimo campionato, la pallavolista reggina ha realizzato uno dei suoi sogni. “Ho sfidato Simona Gioli (ex Medinex, ndr) una vera e propria istituzione del movimento. Ha 41 anni ma fa ancora la differenza, fisicamente è ancora impressionante “.

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Il cassetto è ancora pieno di desideri da realizzare: “Nazionale e giocare in serie A1? Vedremo, c’è da lavorare tanto. Non mi lascio condizionare da giudizi altrui e nemmeno mi cullo sugli allori. Penso ad allenarmi con passione e intensità, non metto limiti alle ambizioni”, assicura Valeria.

Il volley come passione di famiglia. Piccoli talenti crescono, Valeria deve fare i conti con una ‘competizione interna’. “Mia sorella Fabiana gioca in serie C, ha 16 anni. Parliamo sempre, mi chiede consigli e suggerimenti. Ha qualità, deve continuare ad impegnarsi come sta facendo e poi si capirà dove potrà arrivare”.

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Al momento è irrealizzabile il sogno di giocare in serie A con la maglia della propria città. “Nel mio piccolo, purtroppo capisco i tanti giovani costretti ad andare via per motivi professionali. E’ un peccato, questo esodo mi intristisce, Reggio Calabria merita molto di più. Chi la vede per la prima volta se ne innamora, spero che in futuro si possa assistere ad una inversione di tendenza”.

I bagagli come sinonimo di vita, in costante rifacimento, pregi e difetto allo stesso tempo. “Conoscere diverse culture e stili di vita, vedere sempre città nuove, è un qualcosa che mi ha senza dubbio arricchito e fatto crescere in fretta. Non è facile però resettare ogni anno, ripartire da zero, lontano da famiglia e amici. Serve forza di volontà e tanto amore per questo sport”.

La pallavolo, per Valeria, non è solo una professione o una passione  sbocciata da ragazzina. Le radici sono profonde, la prima vittoria (quella più grande) è arrivata fuori dal campo… “Mi ha aiutato a sconfiggere la mia forte timidezza. Facevo fatica anche a parlare in pubblico, avevo un muro davanti che non riuscivo ad abbattere. Grazie al volley ho abbattuto quel muro e fatto uscire la mia vera personalità. Forse, anche per questo motivo, è così intenso il rapporto che mi lega a questo sport”.