Teresa De Sio ad Ecolandia: “Il Sud ha bisogno di questi eventi. Il FaceFestival? Una gran figata”

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di Anna Biasi  – Un pubblico d’eccezione al concerto di Teresa De Sio per la prima serata del FaceFestival 2018 ad Ecolandia, rimasto in silenzio nei momenti musicali di essenza coinvolgente, ma che si è alzato a ballare sul finale con la micidiale versione di “Tammurriata Nera”.

Prima dell’inizio del concerto i direttori artistici Paolo Giosuè Genoese e Paolo Albanese hanno spiegato cosa accadrà di diverso quest’anno al FaceFestival, con nove serate, tre anteprime nazionali e trentatré artisti “Rispetto agli altri anni – spiega Genoese vi è una nuova area dedicata alle opere di grandi dimensioni (unlimited) e in più molte opere rimarranno a corredo del Parco per far diventare Ecolandia un museo all’aperto di arte contemporanea della Città Metropolitana”.

Le tante sfaccettature di Teresa De Sio si riflettono nell’atmosfera magica del posto. Il suo approccio alla musica adesso è sciolto e consapevole, molto più sereno, perché quello che aveva da imparare l’ha imparato e cerca di metterlo in pratica, sintetizzando nella musica attuale tutte le esperienze degli anni passati che sono variegate, dal folk al rock, al pop.

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Reduce dei successi del fortunatissimo tour Teresa canta Pino, ricorda un’amicizia con Pino Daniele,profonda e antica, durata 30 anni che come tutte le amicizie vere ha avuto alti e bassi. Pino scrisse una canzone per Teresa, dal titolo Nanninella, presente nel primo album della cantautrice partenopea “Sulla terra sulla luna” del 1980. Per ricambiare la gentilezza anche lei scrisse una canzone per Pino, anche se però è arrivata tardiuna canzone scritta apposta per lui, per l’amico, il fratello elettivo. O’ Jammone. Vero atto di devozione.

Il concerto in trio rievoca l’essenza della musica, con chitarra basso e batteria. Il tour 2018 “Il pensiero meridiano rappresenta un excursus nella carriera e nelle collaborazioni di Teresa che diventa portavoce ed interprete di voci e narrazioni di grandi scrittori, artisti, poeti e narratori che hanno raccontato il Sud. “Il titolo del tour – chiarisce l’artista poliedrica – prende il nome da un libro di Franco Cassano, che ha raccontato molto bene la nostra penisola e il nostro Sud. Ho voluto far immaginare a chi ascolta che la stessa filosofia della vita può essere raccontata da un filosofo, da un pensatore, da uno scrittore, da un cineasta e da un musicista e che alla fine tutte le arti sono uguali anche se tendono tutte alla perfezione della musica, e tutte possono rappresentare il pensiero, il pensiero meridiano”.

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Simpatica da brava napoletana, ha sempre la battuta pronta, come quando dice di indossare i tacchi per la prima volta, quando pronuncia una parola in inglese promettendo di non ripeterla mai più, quando chiama il suo manager “portatore sano di chitarra” o quando riprende fiato effettuando esercizi vocali sul palco e dicendo “scusatemi per questa orribile esibizione”. Mostra però anche il suo lato più intimo, quando parla di sé in intervista. Conosce bene lo spazio abitato dai demoni Teresa, che racconta nella musica e nelle canzoni, ma lo riferisce anche nel suo primo romanzo pubblicato con Einaudi nel 2009 Metti il diavolo a ballare”,un noir socio-antropologico che narra le vicende legate al mito del morso della taranta. Abbandono, fuga e ritorno, viaggio, ombra, sole.

Ironica e riflessiva, profonda e leggera, impegnata ed attenta ma sempre sorridente, adrenalinica ed energica. Pensiero meridiano un mix di emozioni, ritmo forza e dolcezza.

Riferendosi al FaceFestival incastonato nel tempio della cultura Ecolandia, la De Sio dice: Entrare qui dentro è una gran figata. Il Sud è tanta roba e ha bisogno di eventi come il FaceFestival, perché mette insieme l’arte, la cultura, il viaggio, il pensiero e quindi anche il pensiero meridiano e perché il Sud deve rinascere da sé stesso, dalla volontà, dalla forza, dalle coscienze, dalle intelligenze e le attività delle singole persone”.

Cantautrice e scrittrice Teresa De Sio in realtà si definisce Femmina, che a volte canta, suona, a volte, scrive e quasi sempre pensa, perché per lei il pensiero femminile è un grande tabù.

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Foto di Marco Costantino