Riapertura Teatro Siracusa? L'attrice Daniela Marra: "Reggio se lo meriterebbe"

di Pasquale Romano - Quale futuro per il Teatro Si

di Pasquale Romano – Quale futuro per il Teatro Siracusa? Dopo l’incontro tenutosi nelle scorse settimane presso la sede della Città Metropolitana, le parole del sindaco Falcomatà, e quelle della proprietà della struttura,  la situazione sembra essere in stand-by. Solo in apparenza però.

Di sicuro, Citynow dopo avere lanciato l’idea proseguirà nel tentativo, complicato, di dare nuova vita al Siracusa. Un percorso più aderente rispetto al passato e a quello che palcoscenico e sipario ricordano, e di rottura rispetto alla recente e infelice parentesi dell’esercizio commerciale. A tal proposito, non emerge nessuna novità: al momento non è prevista, almeno nell’immediato, una riapertura del negozio Zuiki.

TEMPO E PAZIENZA – Non è credibile pensare ad una soluzione rapida per il Teatro Siracusa, i vari progetti artistici e culturali devono fare i conti con la sostenibilità economica. Un gruppo di artisti reggini valuta la possibilità di unirsi in un consorzio e provare ad iniziare a scalare l’Everest.

I primi ragionamenti ed ipotesi, lontano dalle luci dei riflettori, sono stati fatti. Acclarato che serve una pianificazione su base pluriennale, il focus è concentrato sull’aspetto economico, in questo contesto imprescindibile prima di tuffarsi nel sacro mondo dell’arte.

Con quali idee il Siracusa potrebbe tornare a respirare aria di cultura e arte? Dopo le impressioni, speranze e propositi del regista reggino Fabio Mollo e dell’attore Alessio Praticò,  arrivano le parole dell’attrice Daniela Marra.

Cresciuta a Reggio Calabria, arrivata a recitare in serie di successo come ‘Squadra Antimafia’, Daniela Marra già in passato si era raccontata ai microfoni di Citynow.

Daniela, c’è grande fermento e interesse attorno al Teatro Siracusa. Potrebbe riaprire e tornare a respirare aria e cultura, cosa significherebbe per te? Confermi la tua disponibilità a contribuire a creare qualcosa di bello e nuovo per la tua città?

La riapertura dei teatri in generale è un evento che da speranza, un gesto positivo per creare condivisione oltre che cultura. Eventi rari ma che si verificano ancora, per fortuna. La riapertura del Siracusa in particolare mi riempirebbe si gioia, sarebbe un sogno, ma resto coi piedi per terra e mi aspetto concrete proposte prima di tutto da chi amministra la nostra città. Spero che continuino a lavorare alacremente, la città se lo merita. La mia disponibilità c’è e spero di parlarne in futuro in opportuna sede e con strumenti concreti alla mano.

Con quali idee, obiettivi e desideri, secondo te il Teatro Siracusa dovrebbe riaprire? Cosa ti piacerebbe in particolar modo vedere (e perchè no, collaborare a creare) all’interno di quella storica struttura?

Il mio desiderio è semplicemente di vedere un teatro vivo nella città da cui provengo. Una cosa normalissima. Il teatro è un mestiere fatto di scambi e di viaggi; mi piacerebbe sapere che nella mia città possa esserci non solo un polo produttivo di qualità, ma anche un luogo che possa ospitare compagnie nazionali e internazionali che possano conoscere la nostra città e che la città e i suoi cittadini possano essere spettatori ed entrare in contatto con tali compagnie.

Una cosa normale insomma, per la vita culturale di una città. Credo il tutto vada realizzato con umiltà e confronto con realtà già solide sul territorio nazionale, almeno nella sua prima fase di progettazione e realizzazione.
La cultura teatrale e quella cinematografica, in generale artistica, nella nostra città hanno una storia, purtroppo, discontinua. Ci vuole pazienza e criterio per scrivere nuove pagine.

Alla luce del tuo percorso, soltanto iniziato a Reggio Calabria prima di trasferirti altrove e ottenere numerose soddisfazioni, quanto ritieni importante l’arte e la cultura per tutti i giovani? Quali le principali possibilità a disposizione di tutti i reggini con un Siracusa vivo, pulsante, ricco di eventi e stimoli?

“La cultura” , a volte viene nominata come un mostro lontano e irraggiungibile, spesso noioso. Per me non è così, basta trovare la giusta chiave e senz’altro bisogna iniziare dai giovani.

Fare cultura però, fa bene a tutti, educa tutti e ci salva dall abbrutimento a cui stiamo andando sempre più in contro.
Questo penso. Il Siracusa aperto e attivo, come qualsiasi polo culturale, non farà che farci bene, se ben gestito.

Nelle scorse settimane l’amministrazione comunale ha organizzato un primo incontro, utile per confrontare le varie proposte, idee, fattibilità del progetto. La città metropolitana si è detta disponibile a contribuire economicamente in parte, adesso bisogna unire le forze.

Fabio Mollo ha parlato della costituzione di un consorziocomitato di artisti ed associazioni (sia rimasti a reggio che ‘emigrati’ altrove come te) che possa costituire il primo passo verso una proposta valida e concreta, peraltro citando anche il tuo nome tra gli artisti validi e pronti a dare una mano. Qual è il tuo pensiero in merito?

Spero che il confronto a riguardo sia andato avanti e sono contenta di essere stata presa in considerazione.  Attendo di essere convocata in opportuna sede per parlarne con disponibilità, ma con concretezza.

Come saprai questa è una ‘battaglia’, un sogno nato da un articolo-appello lanciato da Citynow. Ti chiediamo in chiusura di lanciare in messaggio, un pensiero breve ed efficace, che possa racchiudere in sintesi la tua aspirazionesperanza sulla vicenda Siracusa.

“La cultura è un bene comune primario come l’acqua; i teatri le biblioteche i cinema sono come tanti acquedotti.”
(Claudio Abbado)

 

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