Giacomo Battaglia sul Teatro Siracusa: "Non ci sono colpevoli. Crediamoci, uniti si può"

di Pasquale Romano - La forza dell'unione. Il Teat

di Pasquale Romano – La forza dell’unione. Il Teatro Siracusa attende di conoscere il proprio futuro, attualmente sospeso e incerto.  Attraverso Citynow, è partita l’idea (forse solamente un sogno) di affidare la struttura agli artisti che amano Reggio e hanno espressamente dichiarato di voler dare il proprio contributo, ultimo Marcello Fonte.

L’artista reggino Giacomo Battaglia raccoglie e rilancia l’appello, allo stesso tempo però racconta come la situazione sia particolarmente delicata.

“Innanzitutto ritengo doveroso fare chiarezza. Il Teatro Siracusa è una struttura privata, con la proprietà che giustamente richiede un canone mensile per poterlo dare in affitto. La situazione è complicata e semplice allo stesso tempo, la problematica è di tipo economico. Istituzioni, proprietà, artisti, associazioni. Nessuno è colpevole in questa vicenda”, sottolinea ai microfoni di Citynow.

Quali le possibili soluzioni, la via d’uscita che possa permettere al Teatro Siracusa di tornare ad una nuova vita artistica e culturale, dimenticando il ‘brutto sogno’ legato alla parentesi che ha visto un esercizio commerciale infilarsi tra poltrone e palcoscenico?

Semplice, basta far arrivare un ricco imprenditore cinese o arabo -dichiara divertito Battaglia- scherzi a parte, la soluzione ideale non può che portare ad un investitore deciso ad accollarsi le spese, che si tratti di un privato, di una banca o di una fondazione. Ci tengo a sottolineare che si tratta di una crisi di sistema. La complicata gestione dei teatri è un un problema non di Reggio Calabria ma di tutta Italia. Quindi basta piangersi addosso e dire sempre che solo qui le cose non vanno e che siamo peggio delle altre città”.

Battaglia, che in passato ha calcato in diverse circostanze il palcoscenico del Siracusa, assicura come la sinergia e la capacità di fare rete possa risultare decisiva.

“In mezzo alle difficoltà ci stiamo muovendo bene, unendo le forze i risultati si ottengono.  Se ci crediamo le cose possono succedere, e questo vale anche per il Teatro Siracusa. Tutte le regioni hanno problemi, noi reggini dobbiamo imparare nuovamente a sorridere”.

L’idea partita da Citynow, di una gestione del Teatro Siracusa affidata ad un gruppo di artisti reggini, che possano farlo rinascere con una serie di attività e rappresentazioni, laboratori, seminari, workshop e masterclass non è una follia secondo Battaglia.

Io credo nella forza della squadra, più siamo meglio è. Noi artisti possiamo dare il nostro contributo, fare rete, e non nascondo che in passato io e Miseferi ci siamo esibiti anche gratis per la nostra terra.  Ma quello è un passo successivo purtroppo, prima bisogna risolvere la questione legata all’affitto del teatro. Rivedere una storica e gloriosa struttura, situata nel centro della città, tornare a respirare arte sarebbe come vivere un sogno a occhi aperti”.