Grandissimo successo della manifestazione FOLK FEST, promossa e realizzata dall’Associazione Italiana Parchi Culturali. L’Associazione è nata da qualche mese con lo scopo di promuovere il territorio attraverso i Parchi Culturali, spazi metaforici finalizzatii alla ricerca, allo studio, alla valorizzazione di personaggi, siti, opere ed eventi dell’arte, della comunicazione, della cultura, della scienza, della storia delle diverse aree territoriali italiane..
Viviamo una fase storica di grandi contaminazioni, determinate dagli imponenti flussi migratori, percepiti da più parti come minaccia alla nostra identità culturali.
Il Parco culturale “Italia in musica” è nato dall’esigenza di potenziare la nostra specificità culturale anche attraverso la conoscenza e la valorizzazione della musica in tutte le sue forme ed implicazioni, da quella lirico- melodrammatica a quella folk – popolare
Il progetto prevede fra le diverse modalità di sviluppo uno spazio di studio e valorizzazione della Musica Popolare e precisamente: Un folkfest, articolato in due serate; un progetto didattico –formativo, finalizzato alla conoscenza -diffusione della musica popolare nelle scuole e un progetto di Musico – Terapia, destinato alle strutture di lungo degenza e accoglienza di malati, disabili e anziani.
Il Folk Fest è stato inserito nel cartellone dell’Estate reggina e si è snodato in due eventi di grande impatto culturale: Il primo originariamente destinato alla piazza del Castello Aragonese è stato poi dirottato, per la mancanza di un palcoscenico, al Circolo del Tennis Rocco Polimeni, location di riconosciuto prestigio, che ha conferito alla manifestazione grande suggestione ed eleganza. Nel corso della serata l’AIParC ha consegnato una targa alla cultura, nominandolo “Ambasciatore della cultura calabrese nel mondo”, il mastru cantaturi”, come ama essere definito, Otello Profazio, eclettico ricercatore, interprete e compositore di musica popolare. Lo stesso riconoscimento è stato conferito all’esperto e critico di cinema Nicola Petrolino che, per l’occasione ha proposto un prezioso video – documento, frutto di una minuziosa e straordinaria ricerca sulla “Musica popolare nel cinema”. La serata ha riscosso unanimi apprezzamenti ed è stata impreziosita da una interessante conversazione – intervista guidata dalla raffinata Manuela Porpiglia ad una impareggiabile Maria Luisa Neri, che ha tratteggiato con dotta abilità un excursus sulle origini della nostra specificità culturale e sulla nostra connaturata vocazione all’ accoglienza di Culture “Altre”.
Il secondo evento ha registrato una straordinaria partecipazione di pubblico che ha seguito con entusiasmo la spettacolare sfilata sul corso Garibaldi dei gruppi folklorici internazionali, preceduti da un corteo di auto d’epoca coordinato dal Presidente del Club delle vecchie 500 Enzo Polimeni. I gruppi si sono poi portati all’Arena dello Stretto per l’esibizione finale che ha letteralmente mandato in visibilio l’affollatissimo pubblico dell’Arena. Circa mille persone che hanno sottolineato con continui, scroscianti applausi le danze tribaliche maori del gruppo neozelandese, le delicate coreografie e i sontuosi costumi dei danzatori e danzatrici panamensi, le performance marinare del gruppo di Latina e l’allegra e coinvolgente tarantella, sceneggiata con disinvolta bravura dai Peddaroti, coordinati dal valente Eugenio Alampi.
Uno spettacolo internazionale di elevato livello culturale , condotto con grazia e maestria dall’ impeccabile cerimoniera e consigliera nazionale AIParC Annamaria Curia.
L’evento avrebbe meritato una diversa considerazione dalle istituzioni. Irene Tripodi, presidente nazionale dell’AIParC che ha proposto e realizzato la manifestazione, dopo essersi complimentata con tutti coloro che hanno contribuito al successo dello spettacolo, è stata costretta a scusarsi per l’ incidente causato dal cedimento di una balaustra del palco su un gruppo di danzatori e, per fortuna, conclusosi con un lieve ferimento di una danzatrice. I gruppi sono stati poi costretti a proseguire le esibizioni sul pavimento dell’Arena, sminuendo notevolmente non solo la spettacolarità delle esibizioni, ma anche il prestigio di una Città che avrebbe potuto sfruttare questa preziosa occasione per dimostrare di essere più accorta ed accogliente. La Presidente Tripodi ha tenuto a precisare che la manifestazione è stata possibile grazie agli sforzi dell’Associazione che l’ha organizzata e ad alcuni piccoli sponsor sottolineando che il palco, tra l’altro molto piccolo e inadeguato ad ospitare una rappresentazione di tale portata, è stato allestito dall’Amministrazione comunale.
Fonte: Dipartimento comunicazione AIParC