Spazio Psicologia 3.0: psicologia e mente nello sport

Che l'esercizio fisico sia importante per il benes

Che l’esercizio fisico sia importante per il benessere psicocorporeo è ormai un’evidenza scientifica.  Viviamo in un’epoca in cui perseguire la perfezione fisica è diventato un obiettivo esistenziale. Siamo sempre più alla ricerca di prodotti che garantiscano la longevità e la fortezza con la rigorosa finalità di ottenere il massimo dei risultati con il minimo degli sforzi. Alcuni neuroscienziati della UC Davis in California hanno dimostrato come l’esercizio fisico sia in grado di avere effetti positivi sul corpo, ma anche sulla salute mentale riducendo i sintomi associati alla depressione.  Dello sport come strumento elettivo per raggiungere un’omeostasi perfetta tra salute mentale e fisica, parleremo con la Dott.ssa Janine Gullo – psicologa, socia PLP

Come lo sport influisce nel benessere psicologico?

“Mens sana in corpore sano” usavano dire gli antichi latini… e non si sbagliavano.

Negli ultimi anni lo sport è entrato, sempre più, a far parte della quotidianità di molte persone, in quanto il voler esser in forma, grazie ad una regolare attività fisica, non ha più un valore esclusivamente estetico. Tra i vantaggi si possono riscontrare un miglioramento del sistema immunitario, una migliore attività cardio-vascolare e circolatoria che riduce il rischio d’infarto e di altre patologie cardiache, un miglioramento della risposta muscolare con conseguente diminuzione dell’affaticabilità. Anche l’apparato respiratorio trae benefici dall’attività fisica con l’espansione della capacità polmonare e dell’efficienza ventilatoria dei polmoni. È possibile osservare, inoltre, una riduzione dei livelli di ansia e stress.

Quali benefici, a livello fisico e psicologico, lo sport può portare nelle nostre vite?

Come anticipato, la pratica sportiva gioca un ruolo fondamentale nella gestione dello stress psicologico, riducendo lo stato di ansia e i sintomi della depressione ed aumentandone, conseguentemente, la sopportazione dello stress fisico. Questo avviene perché lo sport induce l’organismo a rilasciare una serie di ormoni, quali endorfine e serotonina, conosciuti rispettivamente come ormone del benessere e della felicità. Si è visto come le persone che praticano attività sportiva regolarmente siano meno soggette a fenomeni quali ansia e depressione proprio perché, concomitante all’aumento di endorfine e serotonina, vi è una riduzione dei livelli di cortisolo nel sangue, l’ormone coinvolto nello stress e nella depressione.

L’attività sportiva può aiutarci anche nella gestione e nella modulazione delle nostre emozioni?

Decisamente. L’attività fisica permette di ristabilire l’equilibrio tra corpo e mente che, ad esempio, ansia e stress possono aver alterato. La pratica sportiva richiede un’alta concentrazione, la capacità di gestire le proprie emozioni e di tollerare la frustrazioni di fronte a fatica e sconfitte. Tutto questo permette una maggiore sicurezza in se stessi e nelle proprie abilità con conseguente aumento della propria autostima e della percezione di autoefficacia. Ma non solo, l’attività fisica permette di migliorare l’aspetto fisico e quindi l’immagine del sé corporeo. È fondamentale però scegliere un’attività adatta all’emozione a cui si è sottoposti: per esempio la rabbia
 si scarica con uno sport di combattimento o di duello (box, fitbox, karate), l’ansia e la tristezza richiedono invece un’attività di resistenza e di durata (esercizi aerobici, corsa, bicicletta, nuoto) perché necessitano di avvertire la fatica in modo più graduale.

L’attività fisica viene consigliata alle persone quando sono sottoposte a periodi di forte stress. Può spiegarci in che modo lo sport agisce su questa particolare condizione?

La risposta è si. Non occorre essere degli atleti professionisti per poter godere degli effetti che movimento e attività fisica possono apportare alle nostre vite. Lo sport aiuta a distogliere la mente da emozioni e pensieri disfunzionali e ripetitivi e, oltre ad avere una funzione di scarica dello stress e dell’ansia, svolge un effetto antidepressivo molto efficace. Migliore il tono dell’umore, scarica lo stress e le tossine ed è il miglior antidoto per le malattie psicosomatiche. Grazie alla maggior produzione di ormoni, quali endorfine e serotonina, ci si sente più rilassati e felici e la diminuzione del cortisolo ha effetti positivi anche sulla qualità del sonno, infatti l’attività fisica si rivela utile per chi soffre di insonnia. Nei disturbi d’ansia caratterizzati da pensieri persistenti e rimurginio, l’attività fisica praticata ha un effetto distraente e, oltre ad aumentare l’autostima, migliora la percezione del sé fisico.

Quali altri benefici può apportare la pratica sportiva?

Oltre a quelli già citati, lo sport, riattivando la circolazione, aumenta l’apporto di sangue ai tessuti e quindi anche al cervello favorendo così un maggior apporto di sangue e ossigeno alle aree deputate all’apprendimento e, quindi, ad attenzione e memoria. L’attivazione di nuovi circuiti neuronali su cui si sviluppano capacità intellettuali diverse e superiori permette di stimolare l’intelligenza. Lo sport può quindi essere di aiuto sia per gli studenti che hanno bisogno di più concentrazione che per gli anziani come forma di prevenzione per le malattie degenerative come l’Alzheimer.

Lo sport, soprattutto quello di squadra, è un buon educatore anche per le relazioni sociali. Secondo lei perché attribuiamo questo valore?

Il valore dello sport risiede soprattutto negli sport di squadra, perché, rispetto a quelli svolti in solitaria, permettono di acquisire abilità sociali e affettive grazie all’unione e allo spirito del gruppo, aumentano la collaborazione tra i membri per il raggiungimento di un unico scopo e favoriscono un miglior rispetto delle regole. Lo sport in generale permette di aumentare la tolleranza alla frustrazione ed il perseguimento degli obiettivi, dati molto importanti per una crescita sana perché permettono di gestire meglio le situazioni future che si andranno ad affrontare nella vita adulta.

 “Lo sport come stile di vita”. Vuole esprimere qualcosa riguardo a questa affermazione che capita spesso di sentire?

Negli ultimi anni i centri sportivi hanno registrato un aumento delle iscrizioni, non solo dei più giovani, ma anche di persone che, per la prima volta, si ritrovano ad iscriversi in età adulta senza aver mai praticato alcuna attività sportiva. Lo sport non è più solo agonismo, è benessere, socializzazione e prevenzione. Se ne parla all’interno degli studi medici e nelle scuole. Non è più un mezzo per bruciare calorie ma anche una pratica utile per raggiungere quello stato di benessere psicofisico necessario per una più facile gestione della vita di tutti i giorni: scolastica, personale e lavorativa.

Sport-natura-benessere sarebbe il trio perfetto. Lei cosa ne pensa?

Anche in questo caso si può parlare di benessere significativo sia a livello fisico che psichico. Il ritorno alla natura permette di allontanarsi, seppur per breve tempo, dalla vita urbana. Alcune ricerche dimostrano che respirare profondamente nel bel mezzo di una foresta apporta evidenti benefici fisici, tra cui l’abbassamento dei livelli di cortisolo, la diminuzione della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, nonché la riduzione di stress e depressione. Cosi come in palestra, anche nella natura si bruciano calorie, con la differenza che quelle bruciate in natura solitamente superano di gran lunga le aspettative, perché un terreno sconnesso richiede l’impiego di più muscoli rispetto ad un tapis roulant.

È altrettanto importante che si presti attenzione anche ad una sana alimentazione che, come lo sport, costituisce un valido aiuto nella prevenzione di alcune malattie. Il consiglio è quello di bere molta acqua, consumare frutta fresca e verdura di stagione (meglio se cruda), frutta secca come mandorle e noci, legumi, farine integrali, pesce fresco (tonno, salmone) riducendo il più possibile sale, latticini, carni rosse, cibi confezionati, zuccheri e grassi che possono portare a infiammazioni e squilibri ormonali.

Potrebbe capitare che per alcuni individui lo sport diventi una vera e propria ossessione. Quando si parla della cosiddetta “Overtraining Sindrome”?

Per Overtraining Sindrome si intende una condizione fisica, comportamentale ed emotiva che si verifica quando l’organismo sottoposto ad un eccessivo allenamento (volume, intensità e frequenza) ha difficoltà di recupero. Questa può essere causa di drop out sportivo ossia della Staleness Syndrome, intesa come il rifiuto di allenarsi. Questo serve a capire come l’eccesso di attività sportiva non viene visto positivamente. È necessario che ci sia sempre un equilibrio e che si presti attenzione a quello che il nostro corpo ci chiede e, se è il caso di riposare, riposiamo.

Quando secondo lei sarebbe opportuno, invece, sconsigliare determinati sport ad alcuni individui e perché?

Credo che lo sport debba essere fatto a tutte le età e in qualsiasi condizioni, sempre nei modi e con la frequenza più adatta ad ognuno di noi. In alcuni casi risulta fondamentale scegliere un’attività adatta all’emozione a cui si è sottoposti: per esempio la rabbia
 si scarica con uno sport di combattimento o di duello (box, fitbox, karate), l’ansia e la tristezza richiedono invece un’attività di resistenza e di durata (lunghe passeggiata a passo sostenuto, corsa, bicicletta, nuoto) perché necessitano di avvertire la fatica in modo più graduale.

Lo sport può davvero essere considerato un importante fattore autoprotettivo della salute fisica e psicologica, in grado di influenzare in maniera positiva la qualità della vita e di aiutare sia nella cura che nella prevenzione dell’insorgenza di psicopatologie.

Vuole dare un consiglio a chi legge e, incuriosito, vuole avvicinarsi al mondo dello sport ma non sa come e da dove iniziare?

Il primo consiglio che sento di dover dare è di trovare la giusta motivazione dentro di sè. È importante vincere fattori come la pigrizia, soprattutto quella mentale, e le abitudini, ma soprattutto non improvvisate! Per coloro che non hanno mai praticato sport è necessario effettuare un controllo dal medico per appurarsi che non ci siano particolari condizioni; successivamente chiedere aiuto ad un professionista del settore psicologico, sportivo e della nutrizione, soprattutto per i neofiti. Si può scegliere di recarsi in palestra o di allenarsi a casa o in mezzo alla natura. Scegliete lo sport che più vi fa stare meglio perché lo sport allunga la vita e fa vivere meglio!

La dott.ssa Gullo, che ringrazio per il contributo essenziale fornitoci, ha messo in evidenza come sport-natura-benessere siano un trio fondamentale per avere una qualità di vita elevata. Molti studi hanno cercato di stabilire i meccanismi neurobiologici implicati nella trasformazione dello sport in un farmaco che può aiutare, in giuste dosi, a superare disagi psicologici come ansia e depressione, ma che può anche diventare una droga in grado di produrre piacere, con veri e propri sintomi di astinenza fisica. Anche nello sport l’eccesso può diventare negativo. L’ossessione sportiva, che degenera in dipendenza, la cosiddetta Overtraining Sindrome, come tutte le dipendenze va ad intaccare e compromettere tutte le sfere sociali in cui l’individuo è inserito. Pertanto non possiamo pensare che sia sufficiente praticare sport; è fondamentale invece farlo e farlo bene ma con equilibrio e moderazione.

Rubrica ideata e creata da PLP

a cura della Dr.ssa Gaia Malara