"Come sopravvivere ai calabresi" il diario di Salvatore Tigani

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di Eva Curatola – Come ogni settimana CityNow.it torna con un nuovo appuntamento della rubrica #InsideTheBook. A far da protagonista questa domenica è il libro di un autore nostrano Salvatore Tigani, che con il suo umorismo “crudo” ha già conquistato migliaia di lettori.

Il libro d’esordio di “Saso” è: “Come sopravvivere ai calabresi”, un manuale di sopravvivenza, che potrebbe essere definito più diario che manuale. – “Consiglio a tutti quelli che vogliono sopravvivere al Calabrese di comprare questo libro, sicuramente butterete via qualche euro, ma morirete di risate, garantisco.” – Queste le parole del simpatico autore, che con la sua allegria attraverso le pagine di questo primo libro ha raccontato al mondo la routine di ogni calabrese.

“Mi sono chiesto per anni cosa potevo scrivere io che non avessero scritto già decine di altri scrittori più talentuosi di me. Letteratura, metaletteratura, poesie in forme di racconto e viceversa, soggetti trattamentati, storie senza punteggiatura, racconti raccontati alla seconda persona singolare, romanzi post-modernisti o post-futuristi e… Insomma, ormai è stato tentato di tutto. Non c’era nient’altro da inventare così mi sono detto: invece di aggiungere, meglio se tolgo. Questo libro che non è un libro allora non ha una trama, né una morale, né una struttura, né dei personaggi canonici né può vantare un editing o una uniformità di lingua, scrittura e stile. Questo libro, insomma, non è affatto un libro.
È un diario, amici cari. Questo libro è un diario gretto e sgrammaticato ma, a leggere le recensioni, dannatamente divertente.”

Nonostante il pungente umorismo che lo caratterizza il libro non parla infatti solamente di episodi comici e leggeri, ma di una vita vissuta a pieno, in cui i drammi non mancano di certo.

Saso e Zia Maria sono i protagonisti di questo libro/non libro, due persone comuni, che ognuno di noi potrebbe conoscere o incontrare ogni giorno della propria vita, e forse per questo il libro ha riscosso talmente tanto successo che il nostro autore è arrivato, da poco, a pubblicare un secondo libro: “Come sopravvivere all’amore“.

Perché seppur con l’allegria di un bambino Tigani tocca aneddoti reali creando un mondo parallello al nostro, in cui i protagonisti non siamo più noi, ma due sconosciuti che dopo poche pagina son divenuti già amici.

“La vita è un gioco, diceva qualcuno. Un gioco sacro, ok, ma sempre un gioco. Da quando ho memoria non è mai capitato che io mi sia annoiato, per dire. A Roma, prima, durante gli anni dell’università e le prime esperienze lavorative, e in Calabria, successivamente, quando, dopo un paio di riflessioni esistenziali ho deciso di lasciare la capitale per tornarmene nella Piana di Gioia Tauro, in tutti questi anni ho giocato. Mi sono divertito. Ho pianto, certo, a volte mi sono depresso, ma soprattutto ho riso. Mamma quanto ho riso. Anche quando gli urti della vita erano violenti e le reti di sicurezza di bucavano c’era sempre qualcuno o qualcosa in grado di divertirmi.”

E quest’opera è esattamente questo, un libro/non libro per divertirsi, un’opera da leggere in completo relax sotto l’ombrellone, da leggere soli per passare il tempo, in compagnia di amici per farsi due risate e perché no in famiglia, in compagnia di quella “Zia Maria” che probabilmente ognuno di noi ha.

“La cosa più bella del pubblicare un libro come questo (che non è un libro, non ha molta trama, è vero fino all’inverosimile) è che i suoi lettori non sono semplici lettori. Sono amici, conoscenti, contatti di Facebook, ex compagni di scuola che non sentivo da un decennio, colleghi universitari e giornalisti, amici scrittori (veri), ex fidanzate e nuovi fidanzati delle ex fidanzate ma soprattutto sono… sostenitori social, che si selfano con il libro e lo promuovono nel più simpatico dei modi, che ci mettono la faccia perché ce l’hanno bella tosta”