Social e Turismo: cosa si può fare in Calabria?

di Domenico Suraci - Il turismo in Calabria per il

di Domenico Suraci – Il turismo in Calabria per il terzo anno di seguito migliora, la percentuale di crescita si assesta sul +6%. In un territorio spesso rappresentato per aspetti negativi, questo dato dimostra come la nostra regione può essere una meta ambita da qualsiasi cittadino del mondo, nessun paese escluso. Oltre gli atavici disagi ovvero la possibilità di raggiungerla, o i servizi che vengono offerti presso le spiagge, gli agriturismi, i B&B, o il magnifico entroterra, ciò che stupisce anche se fino ad un certo punto e ci deve far riflettere è la prima domanda che viene posta telematicamente interrogando Wikitravel dai potenziali turisti: “Che lingua si parla in Calabria?”. E’ il caso di dire “emblematico” interrogativo. Spesso impegnati a criticarci, non sempre fortunatamente, in qualsiasi settore “tra noi”, vedi ristorazione, vedi settore alberghiero, vedi servizi alla balneazione, una semplice domanda mette a nudo ciò che la nostra Calabria non riesce a fare: presentarsi al mondo, almeno sul web e sui social.

Ovviamente non si può generalizzare esiste chi ai social si avvicina, lo fa bene e con professionalità e grazie a ciò ottiene ottimi risultati. A tal proposito ecco cosa sostiene la dottoressa Mary Curatola – Consulente di Marketing:

“Mentre la Calabria, in quanto regione, fa poco o nulla per farsi conoscere e per attirare turisti, le singole aziende del settore turistico (b&b, Villaggi, Camping, Hotel) iniziano a muoversi nel mondo del marketing digitale – spiega Mary Curatola – è chiaro che tale “digitalizzazione” è avvenuta in ritardo rispetto ai colleghi di altre regioni ed è anche noto che, purtroppo, non si tratta di una pratica diffusa. Le strutture iniziano a comprendere l’importanza del marketing, ma fanno fatica a comprendere da dove iniziare, a chi affidarsi e quanto budget investire.

La registrazione a Booking è solo un piccolo passo che una struttura può compiere per trovare nuovi clienti. 
L’obiettivo di riempire le camere degli alberghi o occupare le piazzole di un camping può e deve essere raggiunto partendo da una strategia di marketing non solo digitale. Per un Villaggio calabrese che seguo in quanto consulente di marketing, da quest’anno, abbiamo lanciato una serie di attività di marketing su Google e sui social (Facebook, principalmente) e abbiamo fatto in modo di ridurre le commissioni relative A canali come Booking, Expedia e altre OTA (Online Travel Agency).

Ma non ci siamo fermati qui  – evidenzia Mary Curatola – il marketing non serve solo a trovare nuovi clienti. I social, internet e il marketing offline sono anch’essi fondamentali per fidelizzare gli ospiti e per stimolare il passaparola. Il marketing quindi non smette di essere utile nel momento in cui si ottiene la prenotazione della stanza o dell’appartamento. Il marketing continua dopo la prenotazione, durante e anche dopo il soggiorno. Solo in questo modo è possibile ottimizzare gli investimenti, ridurre le commissioni alle OTA e garantire una crescita costante alla struttura.”