Simposio di Anestesia e Rianimazione. Dott Tescione: "Pro vita contra dolorem semper"

di Anna Biasi - Il XXV Simposio Meridionale di Ane

di Anna Biasi – Il XXV Simposio Meridionale di Anestesia e Rianimazione, fondato dal Professor Caminiti, serve a dettare gli ultimi protocolli e linee guida sia nel campo dell’anestesia che della rianimazione. Presente al convegno anche il Professore Foti del Policlinico di Monza, massima autorità mondiale nel trattamento Ecmo, il quale mette a conoscenza dei protocolli che a Monza seguono, riuscendo a ridurre la mortalità in pazienti con polmoniti bilaterali, sepsi o Ards quasi del 75%. Anche la Calabria assieme alla Basilicata sta attivando una rete per il trattamento in Ecmo, grazie a tali contatti e scambi di conoscenze.

Altro fondamentale dramma dei rianimatori risultano essere le Sepsi, con cui spesso si perdono pazienti, sempre causate dalle infezioni e dall’uso eccessivo di antibiotici che nel corso degli ultimi anni ha portato ad un drastico aumento di presenza di batteri resistenti ad essi.

Oltre a trattare il comune e complicato problema di anestesia nel paziente obeso, vista la notevole percentuale e constatate le alterazioni dei regimi alimentari, tra i vari workshop, ossia laboratori teorici-pratici, risulta interessante quello su “Blocchi nervosi ecoguidati” tenuto dal Dott. Sandro Belvedere,  Dirigente Medico UOC Anestesia e Rianimazione di Polistena e dal Dott. Marco Tescione, Dirigente Medico UOC Anestesia e Rianimazione Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria,   che intende offrire agli anestesisti, alcuni strumenti culturali e pratici adeguati al miglioramento della propria attività clinica. I blocchi, con tale metodo, sono molto meno invasivi rispetto a ciò che si usava negli anni precedenti e limitano le lesioni nervose. Scopo primo è stato quello di rendere semplice agli anestesisti la tecnica ecografica ed i vantaggi nell’esecuzioni di blocchi nervosi. La possibilità di seguire il percorso che compie l’ago è la garanzia migliore per schivare il danno a strutture anatomiche potenzialmente inevitabile con tecniche alla cieca. Il dott. Marco Tescione che si occupa di formazione nell’ambito dell’anestesia locoregionale in Calabria e fa parte un gruppo di studio dell’anestesia in ortopedia, SIAARTI, Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva, soprattutto di ambito universitario con cui si cerca di affinare tutte le tecniche formative, postilla a fine workshop: “È stato un corso molto riuscito e partecipato. L’idea vincente è stata quella di integrare approccio teorico con annessa crescita nozionistica e approccio pratico. In 3 ore si è concentrato tutto il panorama dei principali blocchi locoregionali ecoguidati che consentiranno ai medici di entrare in sala operatoria e mettere in pratica tutto ciò che loro hanno acquisito. Dal punto di vista formativo c’è sempre più uniformità tra i congressi del Nord e del Sud, grazie anche alle società scientifiche. In passato si tendeva a privilegiare l’aspetto teorico mentre oggi si tende invece a favorire l’aspetto pratico che è possibile anche grazie al sostegno delle società di rappresentanza che forniscono i materiali giusti, mostrando ai discenti ciò che oggi rappresentano le ultime frontiere nel campo medico. Ci sono state moltissime domande da parte del personale medico, facendo utilizzare a turno i presidi, ecografo, aghi, e grazie soprattutto alla presenza di un modello umano è stato possibile visionare anche le varianti anatomiche. Vi è stata molta interazione tra i partecipanti, rispondendo alle tante problematiche e difficoltà degli anestesisti che incontrano e affrontano regolarmente nella quotidianità dell’attività professionale”.

“È stato un percorso virtuoso – commenta invece il Dott. Domenico Forte, Direttore UO Anestesia e Rianimazione di Polistena, in qualità di organizzatore – per la categoria degli anestesisti di cui faccio orgogliosamente parte e sono cresciuto dal punto di vista professionale con questo simposio. Si tratta in realtà di una formazione pratica dei giovani colleghi, specialmente nelle tecniche di blocchi anestetici ecoguidati e monitoraggio emodinamico mininvasivo. Sono molto soddisfatto della partecipazione sia dei giovani anestesisti, che rappresentano il ricambio generazionale sia della presenza così qualificata di relatori e docenti che arricchiranno la categoria Calabrese delle ultime conoscenze scientifiche nel campo dell’anestesia e rianimazione. Credo che le differenze tra il nord Italia e la Calabria, – conclude Forte – dove spesso la sanità è nelle mani di meridionali che vanno al nord, siano legate più che altro ad un aspetto organizzativo. Con l’attivazione di questo sistema, assieme al Dott. Adamo, si intende creare uno stretto rapporto tra Università e territorio, per scambio di conoscenze e creare una rete simile a quella che hanno i cardiologi, in modo da poter trattare al meglio il paziente, attivando dei protocolli standard per tutte le unità operative”.

 

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