Si conclude la rassegna espositiva "Donnamare" al Castello Aragonese

I capricci bizzarri e anomali di giugno non hanno

I capricci bizzarri e anomali di giugno non hanno scalfito l’atmosfera di pace e relax che si è respirata nei giorni precedenti al Castello Aragonese, nei locali utilizzati dall’associazione “NAOS Arte&Cultura” per la rassegna espositiva “Donnamare”.

Una collettanea composita di tonalità e stili per rappresentare il connubio viscerale tra la donna e il mare: vibranti emozioni nell’estatica tranquillità delle donne di Tiziana Zimbalatti così come nella freschezza gioiosa e combattiva delle figure di Anna Barreca.

Un fluttuare di ricordi e la ricerca della luce e della libertà nel chiarore dell’occhio sul mare di Tina Nicolò. La turbolenza creativa che caratterizza l’artista Adele Canale con le sue rivisitazioni mitologiche si accosta alla modernità della raffigurazione di Scilla e Cariddi ad opera dell’illustratrice NanSicily. Tonalità luminose in Maria Romeo Schepis, abbaglianti in Marilù Caminiti, pacate e surreali in Rosario Tortorella: eppure, traguardo comune ai tre, testimoniare la bellezza malinconica e totalizzante dell’esperienza di Essere Donna.

Predominanza di blu e bianco nelle tele di Negr Art (Eleonora M. Barbaro) e del bianco e nero nella fotografia di Alessandro Gallo: un capillare e soffuso abbraccio salino che permea l’essenza femminea. E, anima immortale trascendente, quell’Eterna Giovinezza dell’artista ospite Marcello la Neve, che sublima la bellezza in ogni aspetto del vivere.

E nonostante la goliardia di questo giugno, ottimo è stato il successo di pubblico proveniente da ogni parte del mondo, e visitatori di ogni età sono stati accolti dagli organizzatori A. Gallo ed E. M. Barbaro attraverso guide gratuite all’esposizione.

Un momento particolarmente festoso e coinvolgente è stato quello della visita dei più piccoli accompagnati dall’associazione “Insieme Per Fare”; piccoli giunti sul luogo nel clou dell’estemporanea di pittura offerta da Negr Art. La stessa, a conclusione del dipinto, ha dedicato dei versi alla sua donna-luna e al chimerico blu, e anche la trascrizione su tela della poesia è avvenuta sotto gli sguardi incantati degli ospiti, rapiti dalla sinfonia maliarda della risacca e dalla voce dei gabbiani che ha costituito il sottofondo musicale della mostra.

E così come la luna di Negr Art resta “incastonata nell’impermeabilità della notte” (citando la poetessa-pittrice), il languore inestirpabile di quegli occhi blu cobalto si àncora all’anima di chi ha avuto la fortuna di esserci.