A Scalea padre e figlia recuperano rifiuti dalla spiaggia

Molte volte, uno dei problemi strettamente correla

Molte volte, uno dei problemi strettamente correlati al turismo di massa e, specialmente, all’esodo di ferragosto è quello dei rifiuti rimanenti sulla spiaggia. Però, esistono quei turisti che fanno eccezione e che sanno prestare attenzione particolare all’ambiente: esempio pratico è quello di Federico e Francesca Boni, turisti bolognesi rispettivamente padre e figlia, che hanno eseguito un’operazione di beach cleanup (in parole semplici “raccogliere la spazzatura in spiaggia”) lungo il litorale di Scalea nei pressi degli scogli dell’Ajnella e, in soli 45 minuti di raccolta, son riusciti a recuperare molti rifiuti (tra questi: griglie per il barbecue, profilattici, mozziconi e stoviglie in plastica) lasciati dai turisti che, puntualmente, intendono trascorrere il ferragosto nella meravigliosa località balneare dell’Alto Tirreno Cosentino, lasciando però rifiuti sulla spiaggia, compromettendone dunque la fama.

Inoltre Francesca Boni, sul suo profilo Facebook (dal quale è stata presa la fotografia), si è sfogata asserendo che «[…] Tutti possiamo dedicare qualche minuto della nostra vita a raccogliere spazzatura […]» e che «[…] Le persone che buttano la loro spazzatura in spiaggia sono semplicemente incivili e prive di qualsiasi forma di senso civico. Solitamente sono anche le prime a lamentarsi dello sporco, che però non puliscono mai […]». I gestori dei lidi, infatti, non sono esonerati dal compito di mantenere pulito l’ambiente, anche perché, a detta di Francesca, questi dovrebbero evitare di vendere bevande o vivande da portar via con lo scopo di evitare che i maleducati possano sporcare il litorale.

Tuttavia, è doveroso fare i complimenti e ringraziare Federico e Francesca Boni, esempio di civiltà e correttezza nei confronti dei cittadini di Scalea, costretti ogni anno a dover subire l’inquinamento dovuto alle incursioni di turisti maleducati.

di Domenico Arcudi