Santoro cerca l'impresa contro Milano ricordando la Viola e la bolgia del Botteghelle

di Domenico Suraci - La Viola continua a far parla

di Domenico Suraci – La Viola continua a far parlare di sé per meriti sportivi, anche se indirettamente. La ammiri in Svizzera con Patrick Baldassare, la ritrovi tra gli MVP della Lega B con Max Rezzano e tanti altri esempi di coloro che sono stati protagonisti del recente passato, e che hanno scritto importanti pagine nella storia della blasonata squadra di basket.

Andando indietro nel tempo e salendo di latitudine e di serie, il nome di una stella nerorancio continua a brillare, probabilmente il capitano dei capitani colui che ha trascorso momenti indimenticabili in riva allo stretto, parliamo di Sandro Santoro che con la Germani Brescia si è aggiudicato Gara 1 della semifinale scudetto contro Milano, espugnando il Forum di Assago.

Il Giornale di Brescia il 20 maggio scorso, si ricorda del passato del capitano, attuale General Manager di Brescia intervistandolo e sottolineando come nel lontano 30 aprile 1990 eliminò la allora Philips Milano che aveva tra l’altro lo scudetto di allora ben cucito sul petto.

Santoro risponde al giornalista che gli chiede come fu possibile quell’impresa e cosa c’è di simile: “Grazie alla nostra leggerezza mentale. Loro erano a fine ciclo, ma in squadra c’erano pur sempre D’Antoni, Meneghin, McAdoo ed Antonello Riva. Vincemmo la gara decisiva al Botteghelle, il vecchio palasport di Reggio Calabria, pieno come un uovo nei 4.000 posti. L’anno dopo sarebbe stato inaugurato il PalaPentimele.”

“Vedo parecchie similitudini, anche se quello era un ottavo di finale si giovaca al meglio delle tre partite. Avevamo fatto una grande stagione regolare, anche meglio dei campioni d’Italia. Eravamo la squadra rivelazione proprio com’è stato per no della Germani. Di diverso tra allora e oggi c’è però il tasso d’esperienza: noi eravamo ancora abbastanza giovani, seppur allenati da un tecnico già di pedigree come Tonino Zorzi, mentre Brescia quest’anno ha giocato d’esperienza.”

Piacevoli corsi e ricorsi storici, che fanno emozionare, fanno battere il cuore, che durante questa attesa per i tifosi reggini ansiosi di conoscere il futuro della propria squadra, a seguito del ricorso all’alta Corte del Coni, sperano e continuano ad ammirare le gesta dei beniamini, che rimangono neroarancio, seppur indossando casacche e coprendo ruoli in compagini diverse.

*Si ringrazia per la foto il sito web basketbrescialeonessa.it

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