S.O.S. Greco di Calabria, l'appello dei giovani reggini al TG2

"Kalimera, kalos ilthate sto Bova". É con un "Buo

“Kalimera, kalos ilthate sto Bova”. É con un “Buongiorno e benvenuti a Bova” che Domenico Nucera, calabrese doc, accoglie le telecamere del tg2 nella nostra bellissima terra. Una terra fatta di storia e tradizioni spesso dimenticate.

Una di queste è il greco di Calabria, che con il passare dei secoli è andato via via scomparendo. Il Signor Mimmo è infatti uno degli ultimi parlanti del greco calabrese, ma non è certo il solo, al suo fianco vi è infatti un gruppo di giovani insegnanti e linguisti con un sogno nel cassetto.

Se esiste qualcosa che accomuna i calabresi è infatti la continua ricerca di un riscatto per la propria terra. E perché non farlo cercando di salvare un’antichissima lingua dal rischio di estinzione?

“Il greco di Calabria è ricco di parole, di bellezza, è un patrimonio che sarebbe un peccato perdere” afferma Danilo Brancati Pantaleone dell’Associazione Jalò Tu Vua“Siamo veramente a rischio”.

L’SOS parte da Bova, area ellenofona a sud della Calabria, un Comune dove fino ai primi anni del ‘900 il greco prevaleva ancora sull’italiano, una storia neanche poi così lontana. Lo spopolamento e il progressivo abbandono della lingua sono venuti dopo, adesso è la volta invece del recupero. Negli ultimi anni infatti, in Calabria, ci si è impegnati molto per la rinascita della cultura ellena, ora qui c’è un prezioso museo che ne custodisce storia e tradizioni.

Esistono workshop gratuiti, ma l’idea è quella di creare un laboratorio linguistico permanente, tra questi la casa della filoxenia ispirata al concetto magno greco dell’accoglienza, come racconta Maria Olimpia Squillaci linguista con dottorato a Cambridge che insieme agli amici ha lanciato una raccolta fondi online.

“L’idea del crowfunding è nata dall’urgenza di agire subito, la necessità è non solo quella di mantenere questa lingua in vita, ma di trasmetterla agli altri e di garantire anche un lavoro ai giovani”.

Un’occasione anche di sviluppo e turismo, una campagna che ha attirato attenzioni ed energie.

“Molti giovani si sono avvicinati alla lingua grazie alla tecnologia – spiega Freedom Pentimalli – parlano il neogreco e fanno loro questa causa, sono sempre di più e più pieni di entusiasmo”.

La lingua ellena di Calabria è un vero e proprio patrimonio e uno dei ragazzi dell’associazione Jalò Tu Vua, Francesco Ventura,  afferma: “Se uno è ricco perché dovrebbe perdere qualcosa? Si tratta di una ricchezza che abbiamo e bisogna mantenerla”.

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