Ryanair annuncia: 'Porteremo un milione di turisti in Calabria. A Reggio non possiamo atterrare'

Buone e cattive notizie per gli aeroporti calabres

Buone e cattive notizie per gli aeroporti calabresi. E’ un periodo particolarmente cruciale per gli scali calabresi, quasi tutti alle prese con problemi e difficoltà da risolvere. John Alborante, direttore vendite e marketing della compagnia aerea irlandese Ryanair ha incontrato nella mattinata di martedì il governatore della Regione Calabria Mario Oliverio.

Si parte da Lamezia. A fine marzo, almeno sino alla fine dell’estate, sarà cancellato il volo verso Fiumicino, mentre sono tre le nuove rotte: si tratta di Cracovia, Madrid e Amburgo, con voli andata e ritorno due volte a settimana per ogni tratta (prezzi a partire da 16,99 euro).

Secondo le previsioni della società irlandese, le nuove rotte porteranno circa un milione di turisti spagnoli, tedeschi e polacchi in Calabria, mentre i calabresi che partiranno dallo scalo lametino saranno un numero inferiore. Inoltre, sempre a partire da fine marzo, i voli da e per Londra Stansted passeranno da 3 a 5 a settimana. In totale, da Lamezia saranno attive 12 tratte internazionali.

‘L’attivazione di queste rotte conferma il nostro impegno e porta con sé grandi potenzialità per il territorio calabrese perché siamo sicuri che i nuovi mercati disponibili saranno attenti alla possibilità di collegamento con la Calabria. E l’alto numero di prenotazioni che stiamo ricevendo in questi giorni ne sono la testimonianza’, ha dichiarato Alborante.

Per quanto riguarda gli altri scali, è un ‘Ni’ per l’aeroporto di Crotone mentre per Reggio Calabria purtroppo la risposta è negativa. ‘Per Ryanair le potenzialità di Crotone ci sono, soprattutto in funzione stagionale e turistica. Avevamo presentato una nostra proposta di crescita, ora spetta alla burocrazia chiudere il discorso sulla nuova società così da dare il via alle trattative per il rilancio’.

Niente Reggio Calabria quindi per Ryanair, Alborante spiega le motivazioni. “La pista dello scalo reggino non ci consente di atterrare con i nostri equipaggi e questo perché, proprio per mantenere i costi così competitivi, anche l’addestramento dei piloti e l’utilizzo degli aerei sono standardizzato. Voliamo solo negli aeroporti capaci di accogliere, così com’è, la nostra flotta’.