Rino Gaetano "ritrovato" in un brano inedito

"Nel ricordo di una rosa rossa e delle tue poesie.

“Nel ricordo di una rosa rossa e delle tue poesie. Nei tuoi occhi c’era tutto il resto delle mie follie”.

È uno dei versi di “Ti voglio”, brano inedito e, fino a poco tempo fa, incompiuto di Rino Gaetano il cantautore di Crotone prematuramente scomparso a Roma il 2 giugno del 1981.

Il brano è stato registrato più di 37 anni fa ma era rimasto incompleto fino a quando la sorella del cantante non ha dato l’incarico di scrivere e cantare le strofe mancanti a un giovane artista romano: Artù. Ne è nato un duetto virtuale che ora è anche un videoclip diretto da Maurizio Nichetti.

“Le canzoni di Rino Gaetano erano piene di ironia e di quell’animo libertario che si respirava alla fine degli anni Settanta – racconta il regista che ha realizzato il video in animazione – Nella sua poetica c’è tutto quello spirito tra la contestazione e il gioco che quella generazione sintetizzò con slogan come ‘una risata vi seppellirà’. Insomma l’ironia veniva sdoganata come arma contro quello che non andava. Ma non tutti lo capivano, e Rino fu persino visto come un artista un po’ leggero”. Il regista celebre per film come Ratataplan non ha mai conosciuto il cantautore, ma ascoltava le canzoni di Rino, che a sua volta aveva visto i suoi film al punto da citarlo in Ufo a ufo (“L’anno prossimo giro un film con Nichetti Ufotaplan”).

“L’incarico” di completare il provino rimasto a metà è arrivato direttamente dalla sorella dell’artista, Anna Gaetano. Che apre il libro dei ricordi: “Sto anche scrivendo un libro su Rino. Racconto tutto, dalla A alla Z. Comincio da Crotone. Quando ci trasferimmo a Roma Rino aveva meno di dieci anni, io una quindicina. Prima ci spostammo io e mia madre. Poi vennero a Roma anche papà e Rino. Uscivamo insieme, andavamo in giro a fare degli scherzi, ci divertivano molto insieme. Certo non quando mio padre era in ospedale e in altri periodi difficili. Ma Rino sapeva sempre come farsi volere bene. D’altronde era buono: si fidava di tutti, invece non si doveva fidare di nessuno. Tranne di pochissimi amici veri come Michele Mondella, l’ufficio stampa della Rca, anche lui scomparso da poco”.

Anna Gaetano è un fiume in piena, la voce si accende di orgoglio quando parla del fratello. “Insomma racconto il bello e il brutto, il dispiacere e i momenti speciali. Mi hanno fatto piangere. E ora dirò tutto, anche quello che hanno fatto alcuni dopo che Rino se n’è andato. Ma spero di potergli comprare una tomba più bella, sempre al Verano”. Proprio lì dove Anna iniziò a incontrare i ragazzi che non avevano dimenticato l’artista scomparso. “Era l’86: avevo messo un quaderno vicino la tomba dove riposa Rino, riquadro 119 piano terra cappella 5. Ma la penna che avevo lasciato lì cadeva sempre e allora ho chiesto e ottenuto di poter mettere un tavolino per appoggiare quaderno e penna”.

Il “culto” per Rino Gaetano è esploso anche per questo: le canzoni del cantautore hanno avuto persino più successo negli ultimi vent’anni di quando l’artista era in vita. E ogni anno, il 2 giugno, ci sono trentamila persone al concerto in piazza Sempione che ricorda Rino Gaetano nell’anniversario della morte, nel quartiere romano dove orbitava l’artista. Esattamente l’occasione in cui Artù era stato invitato a cantare lo scorso anno con la Rino Gaetano Band guidata da Alessandro Greyvision (nipote del cantautore) che ha pure partecipato alla nuova registrazione.

Fonte: Repubblica.it