Rinnovato il "Patto educativo territoriale" dell'ic Falcomatà Archi

  Con nuovi contenuti e iniziative è stato rinn

 

Con nuovi contenuti e iniziative è stato rinnovato anche quest’anno il ” Patto educativo territoriale” progettato dall’istituto comprensivo Falcomatà Archi  per promuovere la continuità educativa tra le diverse esperienze formative e le molteplici agenzie che sul territorio concorrono allo sviluppo culturale e sociale dei minori. Un patto che ha la forma del “contratto formativo” che mira, attraverso l’educazione alla cittadinanza attiva ed alla pratica dei valori costituzionali, a fare della scuola la prima “palestra di democrazia partecipata” dei giovani.

A sottoscrivere l’atto, avvenuto nei giorni scorsi nel corso di un ampio e approfondito dibattito introdotto dalla dirigente scolastica Serafina Corrado, sono stati l’Associazione Civitas guidata dal presidente della corte d’appello Luciano Gerardis, i rappresentanti dei comandi territoriali dell’Arma dei Carabinieri tenente Vito Sacchi e del Corpo della Guardia di Finanza tenente Giovanni Andriani, il commissario capo Giuseppe Costa addetto alle relazioni pubbliche della Questura, don Valerio Chiovaro dell’onlus “Attendiamoci”, Igino Postorino presidente del Circolo del Tennis, il professor Francesco Praticò dell’associazione sportiva “Lucky Center”, la dottoressa Gabriella Caridi del Rotary Club e la pediatra Antonella Battaglia, il direttore scientifico dell’Istituto Italiano Anticorruzione avvocato Concettina Siciliano,  la professoressa Simona Accardo dell’associazione  “Aspasia Archeo Service”.

E’ stato un dibattito tenuto all’insegna dello scambio dei “doni” di idee, valori, competenze, professionalità, come ha affermato la moderatrice Paola Bottero dell’associazione “Sabbiarossa Edizioni”, che, riprendendo un pensiero del premio Nobel per la pace Nelson Mandela,  ha ribadito  un concetto fondamentale : “l’educazione è l’arma più potente del mondo”.

Per il presidente della corte d’appello Luciano Gerardis il “tavolo di lavoro” del Patto educativo esprime forti sinergie, costituisce una rete eterogenea di forze positive della città unite dalla volontà di sviluppare insieme progetti  educativi mirati ad affermare la legalità, il senso civico, la volontà di  esercitare i diritti”.

Esprimendo entusiasmo per quanto sia attiva la scuola a Reggio, il presidente Gerardis ha inoltre annunciato l’avvio da parte dell’associazione “Civitas” di un progetto di recupero della Storia della città e della provincia di Reggio, con il quale si intende  individuare personaggi e atti ancora poco noti e valorizzati, e successivamente, con la collaborazione dei movimenti di volontariato, “costruire un servizio culturale e sociale che sviluppi il senso di appartenenza ad una comunità dalle antiche e solide radici di civiltà”.

E sono state diverse le proposte di iniziative illustrate, come ad esempio il giro per i quartieri del Camper della legalità organizzato dalla Questura reggina, gli incontri  degli alunni con gli specialisti in cybebullismo dei Carabinieri, oppure le esercitazioni con le unità cinofile della Guardia di Finanza.

Quindi, la partecipazione della Falcomatà Archi al progetto “MIlleBambini” promosso dal Rotary, uno screening per scoprire eventuali casi di celiachia. Di nuove tappe del progetto “amare Reggio” riscoprendo le sue radici magnogreche ed elleniche attraverso la visita ai siti archeologici, ha parlato l’archeologica Accardo. E  se di buone prassi per trasmettere valori positivi e “risvegliare amore e passione per il proprio lavoro” ha parlato l’avvocato Titti Siciliano dell’istituto anticorruzione, Igino Postorino ha rinnovato la collaborazione alla scuola nelle pratiche sportive, mentre di “entusiastica esperienza” del progetto “Sport 6-12 anni” già in atto, ha riferito Francesco Praticò che come Postorino, ha posto l’accento sullo sport come fatto educativo prima che agonistico.

Di “tavolo territoriale che riassume in sé un enorme valore” è stato il giudizio della dirigente dell’ic Falcomatà Arci, Serafino Corrado,  “in quanto raccoglie il pluralismo delle visioni e delle competenze, e  mediandole con nuove metodologie educative, le indirizza verso il medesimo obiettivo di promuovere il benessere e la qualità della vita dei minori accrescendo le opportunità per tutti e soprattutto per i più deboli”.

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