Il ricordo dello scrittore Rocco Carbone nel decennale della scomparsa

“Rocco Carbone, l’intimità perfetta con il si

“Rocco Carbone, l’intimità perfetta con il silenzio”, questo il verso del poeta brasiliano Vinicius De Moraes scelto per richiamare la profondità e l’essenzialità dello stile dello scrittore calabrese nato a Cosoleto, Reggio Calabria, il 20 febbraio 1962 e morto a Roma il 18 luglio 2008 a causa di un incidente stradale. In occasione del decennale della scomparsa, la figura di uomo e intellettuale di Rocco Carbone sarà al centro dell’incontro promosso dal circolo culturale Guglielmo Calarco, venerdì 6 luglio alle ore 17:30, presso la sala Federica Monteleone di palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria che patrocina e sostiene la manifestazione. L’evento, moderato dalla giornalista Anna Foti, si pregia anche del patrocinio morale del comune di Cosoleto che a Rocco Carbone ha dato i natali.

 

Collaboratore di quotidiani nazionale come Repubblica, L’Unità e il Messaggero, Rocco Carbone preferì alla carriera accademica l’insegnamento nei licei e dentro il carcere e l’attività di saggista e scrittore. La sua vita e i suoi romanzi, pubblicati da Mondadori e Feltrinelli, saranno al centro di un ricordo a più voci animato da scrittori calabresi che parleranno di Rocco Carbone attraverso le pagine dei suoi scritti.

 

Un programma ricco per un appuntamento importante con la memoria di un grande intellettuale che la Calabria ha subito dimenticato o che, forse, non ha mai veramente conosciuto.
Dopo l’introduzione della presidente del circolo Calarco, Angela Curatola, i saluti del presidente del consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, del sindaco di Cosoleto, Antonino Gioffre’, della direttrice della casa circondariale “Panzera” di Reggio Calabria, Maria Carmela Longo, ci sarà l’intervento di Pietro D’Amore, direttore editoriale della casa editrice Castelvecchi che proprio quest’anno ha nuovamente dato alle stampe “L’apparizione”, uno dei romanzi di Rocco Carbone pubblicato per la prima volta da Mondadori nel 2002.

 

“Il rigore e la tregua” è il titolo del filmato sulla vita di Rocco Carbone, realizzato da Maurizio Mallamaci, Valentina Muscinesi e Daniela Parisi nei luoghi di Rocco, arricchito dalle testimonianze di chi lo ha conosciuto, proiettato per la prima volta nel cuore dell’incontro.

 

Il documento video fungerà, infatti, da intro al momento più intenso intitolato proprio “La Calabria riscopre Rocco Carbone”: si tratta di un omaggio doveroso e tardivo della Calabria al contributo reso da Rocco Carbone alla Letteratura.

 

A scandire questo viaggio di riscoperta le letture di Cinzia Messina di alcuni brani tratti da “Agosto” (Theoria 1993) e “Per il tuo bene” (edito postumo da Mondadori nel 2009), rispettivamente primo e ultimo romanzo di Rocco Carbone, e gli interventi di Giuseppe Aloe, Gioacchino Criaco e Domenico Dara che condurranno il pubblico tra le pagine di “Libera i miei nemici” (Mondadori 2005), “Il padre americano” (Cavallo di ferro 2011), “L’assedio” (Feltrinelli 1998), “L’apparizione”. Questo romanzo, che Rocco Carbone pubblicò con Mondadori nel 2002, sarà particolarmente protagonista dell’incontro: non solo la ristampa con i caratteri della Castelvecchi nelle librerie proprio in questi giorni ma, a chiusura dell’incontro, anche il monologo teatrale ispirato ad esso, interpretato da Martina Galletta e Sebastiano Gavasso, per la regia di Basilio Musolino.

 

Un’attenzione particolare sarà, inoltre, riservata alla scelta che lo scrittore e saggista, dimenticato soprattutto in patria, compì ad un certo punto della sua vita: dal 1998 decise di insegnare da volontario presso la scuola femminile del carcere romano di Rebibbia. Un’esperienza intensa che poi profuse intensamente anche nella sua scrittura, specie nel romanzo “Libera i miei nemici”, particolarmente autobiografico. Sarà proprio quest’opera ad essere al centro dell’incontro che si svolgerà nella mattinata di sabato 7 luglio all’interno del carcere di Arghilla’ con la partecipazione dell’attrice Cinzia Messina, della giornalista Anna Foti e del laboratorio di lettura ad alta voce “Le parole per dirlo”, molto attivo dentro la struttura penitenziaria. In questa occasione, grazie alla fruttuosa sinergia tra la casa circondariale Panzera di Reggio Calabria e il circolo culturale Calarco, i detenuti incontreranno lo scrittore Giuseppe Aloe che con loro ricorderà Rocco Carbone, uomo che seppe testimoniare, con la sua vita e le sue scelte non solo professionali, la centralità dell’istruzione e della cultura nel percorso di rieducazione e riscatto della persona.