Ricerca sul cancro, importante scoperta nata in Calabria

Cancro, la ricerca ha un cuore calabrese e prospet

Cancro, la ricerca ha un cuore calabrese e prospettive potenzialmente rivoluzionarie. Pubblicato su una delle più autorevoli riviste di settore, Nature Precision Oncology, l’articolo propone un esame del sangue che misura la conduttività delle molecole secrete dalle cellule per discriminare con precisione tra i pazienti che hanno il cancro e quelli che non lo hanno.


L’idea arriva da un team composto da molti ricercatori; un gruppo coordinato da Natalia Malara dell’Università Magna Graecia, da Enzo Di Fabrizio della King Abdullah University of Science and Technology di Thuwal, Arabia Saudita, Francesco Gentile dell’Università Federico II di Napoli, Nicola Coppedè dell’Istituto di materiali per l’elettronica e il magnetismo di Parma, Maria Laura Coluccio e da specialisti dell’Università Magna Graecia.

 Lo sviluppo “raccontato” sulla rivista la creazione di un dispositivo elettrochimico in grado di rilevare il metabolismo difettoso delle cellule come un indicatore di divisione cellulare anormale, di proliferazione e invasione. Un segnale, dunque, che quelle cellule sono malate, invase dal cancro.


Il dispositivo è in particolare un “molecografo” ed è basato su dei polimeri conduttivi. Misura la variazione di conduttività indotta dalla proporzione dei protoni liberi titolabili contenuti nei cataboliti cellulari secreti. Al di là dei tecnicismi, in certi casi necessari, il risultato del test permette di identificare i pazienti oncologici con un alto grado di accuratezza.

Il test, combinando nanotecnologia e protocolli avanzati di medicina traslazionale, se confermato in studi più ampi, potrebbe aiutare nello screening e diagnosi del cancro; utilizzando nello specifico un’unica strumentazione contenuta nel palmo di una mano.

fonte: corrieredellacalabria.it