Riace: diritti umani, dove sono finiti?

di Enzo Bollani - Quello che è successo e che sta

di Enzo Bollani – Quello che è successo e che sta succedendo a Riace è sotto gli occhi di tutti, ma non è chiaro. Non c’è una versione attendibile, tra le tante date, ed è facile capire che anche i giornali non abbiano capito. Anche perché i giornali sono a Milano, a Roma o, al massimo, a Torino.

E non hanno budget, voglia o tempo di mandare qualcuno a Riace, con la stessa facilità con cui manderebbero un inviato a Riad, o a parlare di Jihad.

Se c’è un modello di integrazione, e questo è palese, è Riace. Solo che conviene di più lasciare la Calabria in caduta libera, che non in stato di grazia, come è riuscita ad essere in quel luogo della ionica, dove molti ignoranti laureati pensano siano conservati i bronzi, e dove i benefattori vengono condannati, anche solo per aver scelto i muli per facilitare la raccolta differenziata, dando anche lavoro alle cooperative sociali.

Per il resto, ci sono le fake news e il web, raramente attendibile, troppo spesso approssimativo e volto solo a incassare la polvere delle briciole dei budget aziendali.
Se ho scelto di scrivere su questa testata, oltre ad avere investito una parte del budget 2017/18, come farò nuovamente, è perché si distingue ed è l’unica voce attendibile, nell’area in cui viene letta maggiormente.

Ho vacillato, nel prendere posizioni favorevoli a Domenico Lucano, solo quando si è affacciato alla finestra, con il pugno, intonando “Bella ciao”. L’Accoglienza, la solidarietà e l’integrazione non dovrebbero avere bandiere, croci o ideologie. Dovrebbero esserci, e basta.

Ma mi rendo conto di quanto stia pretendendo, e che sicuramente sia troppo.

Nessuno, comunque, ha analizzato bene questa situazione, in modo leggibile e chiaro, popolare. Sottolineerei il termine popolare, ma non trovo l’evidenziatore, e suona sempre un po’ connotato. Soltanto Crozza, che è un comico nettamente migliore rispetto a Grillo. Non ci sono dubbi.

Premetto, qualora non si fosse capito, che il mio impegno politico sia pari allo Zero, perché non mi riconosco. Ho corso con Parisi, quindi con Forza Italia, alle comunali di Milano, nel 2016, ma sono stato un tesserato PD. Di base, sono socialista, sicuramente liberale. Ho conosciuto Craxi, e aveva previsto tutto questo.

Mi fa ridere, ma in realtà mi fa anche un po’ schifo, leggere certi commenti fascistelli, e nipoti che annunciano querele per chi offende la memoria di un bastardo che ci ha portati in guerra, e deportato molti miei fratelli ebrei. Ma mi spaventa molto di più il fatto di essere guidato dai pentastellati, incapaci persino di prendere decisioni su un ponte crollato anche per colpa del loro leader e delle sue parole da ducetto. In tutto questo, spesso viene voglia di dare ragione a Salvini, ma solo per colpa del PD, e dell’aver speculato sull’accoglienza.

Siccome non mi interessa di essere giudicato, ma mi interessa molto di più vedere la rinascita di un luogo altrimenti abbandonato, mi fa molto incazzare il dover leggere che Lucano sia stato esiliato. Peggio che con i Savoia, e sono passati più di 70 anni. Per cosa? A cosa è servito lo scoppio della seconda guerra mondiale, nemmeno troppo tempo fa?

Se ci siamo dimenticati, la colpa è della scuola, delle maestre, di chi non ha saputo trasmettere i valori, travestendoli da obbligo morale, da compitino a scuola.
Morti, milioni di ebrei uccisi, per prendere 6 all’interrogazione?

Riace è l’emblema del fallimento dell’ideologia del PD e, soprattutto, della perdita dei valori di un Paese che si riscopre molto peggio che fascista. Almeno, quando c’era lui, si credeva a qualcosa e c’era ordine. Ora c’è uno che dice ai gay di non fare pagliacciate, quando i suoi amici vanno a fare le feste sui prati, vestiti da idioti quali sono.

Un altro parla di ponti in cui mangiare e giocare, e Riace subisce una deportazione e un esilio. Dovrebbe intervenire l’ONU. I diritti umani dove sono finiti?

Me lo domando, da giovane imprenditore italiano, da liberale e non certo da cattocomunista.

Intanto questa sera Mimmo Lucano, l’esiliato, sarà ospite a ‘Che tempo che fa’, trasmissione condotta da Fabio Fazio. La decisione della Rai non è andata giù alla Lega a cui non resta che guardare, insieme a noi il canale 1…