Il Rhegium Julii partner del Convegno Internazionale Poesia e Psicoanalisi

Poesia e Psicoanalisi “L’indicibile sottratto

Poesia e Psicoanalisi “L’indicibile sottratto al nulla”, questo il tema del Convegno Internazionale che vedrà protagonista il Circolo Culturale “Rhegium Julii”, in qualità di membro di un partenariato di elevato prestigio, che coinvolge la città e il Comune di Reggio Calabria, associazioni culturali e istituzioni scolastiche del territorio e l’Argentina.

Sabato 24 giugno con inizio alle ore 16:30 presso l’Aula Magna del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria, l’Ambasciata Argentina in Italia, la Casa Argentina, la Escuela Freudiana di Buenos Aires, Trilce Institucion del Psicoanalisis di Buenos Aires, il Circulo Psicoanalitico del Caribe e la Società di Psicoanalisi Critica di Milano, apriranno i lavori del Convegno internazionale organizzato in collaborazione con il Comune di Reggio Calabria, il Circolo Rhegium Julii, l’Anassilaos, il blog di poesie di epica nuova, il Liceo Scientifico “Vinci” e l’IIS “Fermi” di Bagnara Calabra.

Interverranno i Dirigenti Scolastici Giuseppina Princi (Liceo Scientifico “Vinci”, Reggio C.) e Graziella Ramondino (IIS “Fermi”, Bagnara C.); il Sindaco Giuseppe Falcomatà; e i consiglieri della Città Metropolitana, settore Cultura, Demetrio Marino ed Eduardo Lamberti Castronuovo.

Protagonisti del Convegno saranno: Pietro Cutrupi (Università “Dante Alighieri”) che relazionerà su “Poesia araba in Sicilia”; Eva Gerace (psicanalista e fondatrice del “Circolo psicoanalitico dei Caraibi”) presenterà “Il velo della poesia”; Francesco Idotta (docente-scrittore) parlerà della poesia di Jabier Delgado”; Maria Gabriela Pedrotti (Escuela Freudiana di Buenos Aires) affronterà il tema “L’intimo, l’istante eterno”. Inoltre, Enrique Tenenbaum, psicanalista fondatore e direttore di Trilce e Sara Zurletti, studiosa e docente di musicologia ed estetica relazioneranno rispettivamente su “L’adolescente e il suo poema” e “Morte e trasfigurazione dell’Io” (Il madrigale “Luci serene e chiare” di Carlo Gesualdo da Venosa).