Reggio, 24esimo workshop nazionale peritale: "La scrittura non morirà mai", lo spiegano gli esperti - FOTO

di Vincenzo Comi - L’atto della scrittura non mo

di Vincenzo Comi – L’atto della scrittura non morirà. Lo affermano gli studiosi ed i grafologi più esperti come l’avv. Salvatore Caccamo, perito grafico e presidente ARIGRAF Catania, che durante la tre giorni del 24esimo workshop nazionale peritale, tenutosi per la prima volta in Calabria, all’interno dei locali della Pinacoteca di Reggio, afferma che “scrivere rientra negli atti personali della comunicazione, è un gesto, un messaggio che inviamo agli altri e che rimarrà sempre presente nell’uomo. La scrittura e quindi la grafia di ognuno di noi potrà diminuire, assumere forme diverse, essere meno evoluta ma il gesto scrittorio resterà sempre perché è un’esigenza dell’uomo”.

L’importanza della sovrapposizione proposta dal prof. Antonino Rizzica, psicologo della scrittura, gli assi letterali nella grafologia forense, l’indagine grafica sull’anonimografia,  l’individuazione dei fattori analitici di rilievo nello studio della dissimulazione grafica, il falso documentale e il falso in scritture, questi alcuni dei temi trattati durante la tre giorni dedicata agli addetti ai lavori e non solo.

L’idea di organizzare il 24esimo workshop nazionale  in Calabria è partita dal direttivo nazionale su proposta del direttivo regionale A.G.I. per valorizzare e promuovere lo sviluppo della grafologia in Calabria – spiega la dott.ssa Tiziana Scambia, grafologa, albo del tribunale di Reggio Calabria, presidente A.G.I. CalabriaAbbiamo voluto fortemente tenere questo convegno nazionale al sud per consentire la divulgazione della disciplina grafologica anche nel nostro territorio. L’A.G.I. Calabria è nata 4 anni fa insieme ad altri colleghi con l’obiettivo di confrontarci ed organizzare eventi come questo, orgoglio della sezione calabrese”.

Importanti esperti nazionali hanno animato i locali della Pinacoteca di Reggio Calabria per un corso di aggiornamento che ha arricchito i corsisti, per lo più già grafologi forensi, di nuovi e rilevanti elementi di studio ed approfondimento.

E’ un convegno strutturato su più interventi e argomenti vari quindi non un corso monotematico ma un incontro ricco ed articolato – spiega la dott.ssa Amalia Carrano, grafologa e responsabile area Grafologia Istituto Psicogiuridico di Napoli – Rappresenta un momento di integrazione per tutti noi di metodologie differenti. La grafologia è anche questo ovvero la capacità di poter integrare, l’apertura e la flessibilità del consulente di potersi confrontare anche scontrandosi ma sempre con rispetto”.

Il 24esimo workshop nazionale dell’A.G.I. organizzato in Calabria è inteso come un vero e proprio laboratorio ovvero un luogo in cui ci si confronta ed ognuno porta la propria esperienza – spiega il dott. Vito Matranga, esperto in analisi forense della grafia – Abbiamo discusso sul tema della dissimulazione grafica e di quelli che sono gli indici che possono svelare una dissimulazione. La grafologia ha radici antichissime tuttavia  – conclude il dott. Matranga – si muove per lo più nelle aule di giustizia e quindi non ha una buona visibilità ma momenti come questo sono sicuramente utili per avvicinare anche altre persone a questa professione”.

Tra i relatori dell’incontro anche la dott.ssa Alessandra Millevolte, grafologa, vicepresidente AGI nazionale, il prof. Guglielmo Antonutto dell’Università di Udine, la dott.ssa Antonella Foi, psicologa e perito grafico, ed il dott. Gianluca Ferrari, esperto in analisi forense della grafia.