Reggina - Un piccolo grazie anche a te Agenore...

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Lo sapevamo tutti, lo sapeva bene anche lui che, nonostante un contratto fino al 2019,questa sarebbe stata la sua ultima panchina in amaranto, lo aveva ribadito il neo direttore sportivo, di fatto porgendo un assist ai giornalisti per pungolarlo durante le ultime due conferenze di questo campionato. Eppure Maurizi ne è uscito da signore, in silenzio, sottolineando di aver svolto il compito richiesto con successo, come dice la classifica e senza nemmeno ribattere a chi lo ha criticato, anche ferocemente, durante la stagione, anche prima che la stessa avesse inizio.

Chi ha addosso un’etichetta difficilmente riesce a levarsela, un po’ come lo studente che prende 2 alla prima interrogazione: per il professore quel primo giudizio resterà come una spada di Damocle anche se ti impegni per migliorare la media. Certo, alcune critiche sono nate oggettivamente dal suo curriculum non esaltante per usare un eufemismo, altre costruite ad arte, altre cattive e credo immeritate. Maurizi ha fatto il suo, ha colto l’opportunità e l’ha sfruttata,con le difficoltà di una stagione che però non ha mai visto la Reggina in posizione da playout, mantenendo la sua stessa azzardata profezia.
Reggio ha bisogno di altro, è vero, non voglio dire di meglio, ma di altro, di qualcuno che abbia un feeling per curriculum, per trascorsi, o per altro e Maurizi, dopo Reggio, ha bisogno di un altro esame per confermare che non è un allenatore perdente. E, giudizio personale, Maurizi il calcio lo conosce bene, magari dovrà migliorare in altro, come la gestione dello spogliatoio per esempio, ma il calcio lo conosce. Ha anche smussato nel corso dell’anno quel lato del suo carattere impulsivo e fumantino che lo portava ad esporsi mediaticamente un po’ troppo.
Allora tra un Maurizi vattene e un Maurizi uno di noi, ci sarebbe una via di mezzo che suona più o meno in un Maurizi bravo, ma meglio lasciarci da buoni amici.
Io sottovoce aggiungo comunque un Maurizi grazie perché sulla barca amaranto hai remato anche tu. Non è più la nave di lusso di qualche anno fa, è un traghetto che arranca ma con dignità e tu lo hai condotto in porto. Gli almanacchi ricorderanno questo, non i cori e tu, sono certo, ti ricorderai di Reggio perché da questa città comincia per te professionalmente una nuova vita. Ciao Agenore

Ugo La Camera (giornalista Leggende Amaranto)