Reggina, quando la scelta è coraggiosa, rischiosa, ma redditizia

di Michele Favano - Il calcio è cambiato e di que

di Michele Favano – Il calcio è cambiato e di questo se ne sono accorti soprattutto i presidenti. Una involuzione pericolosa sul piano economico che anno dopo anno segna la fine di società anche gloriose. Le ambizioni devono camminare di pari passo con il raggiungimento di due obiettivi, quello sportivo sicuramente, ma anche e soprattutto quello economico.

Un calcio che oggi non permette di fare il passo più lungo della gamba, anzi ti impone di non farlo. Dove le idee necessariamente dovranno prevalere sulle disponibilità economiche per essere sostenibile, attraverso una progettualità che passa da scelte anche coraggiose.

Esattamente il percorso intrapreso dalla Reggina in questa stagione, dopo la novità rappresentata dalla Legge Melandri che, per incentivare l’utilizzo di giovani calciatori all’interno di ogni organico, ha inteso aumentare dal 40% al 70% il totale delle risorse che si aggira sui 25 milioni di euro circa. La Lega Pro le ha strettamente collegate al minutaggio applicando dei coefficienti così suddivisi: per i calciatori nati nell’anno 1995 il coefficiente è dello 0,60 da moltiplicare per i minuti giocati. Per i 96 il coefficiente è dello 0,80, per i 97 è di 1, per i 98 di 1,20 e dal 99 in poi di 1,40,  il tutto sempre collegato ai minuti di utilizzazione.

Per ovvi motivi dettati da obiettivi che possono essere stati già raggiunti, l’impiego di tutti gli under nelle ultime tre giornate di campionato, non verrà preso in considerazione.

Dicevamo della Reggina, la società che con grande coraggio ha avviato questo percorso, puntare su tanti giovani può essere un rischio, e tra scelte azzeccate ed un pizzico di fortuna, ne sta traendo grandi benefici, basti pensare per esempio all’ultima gara, quella con il Trapani, in cui all’interno del rettangolo di gioco vi erano ben sette giocatori under.

Dalle nostre parti c’è chi storce il naso pensando a quello che è stato, a quello che si spera possa essere quanto prima riconquistato, legittimo. Sono identiche le ambizioni della società oggi non manifestate in maniera plateale e nell’attesa che possano arrivare forze nuove ad irrobustirne l’assetto, rimane questa una delle soluzioni per tenere in vita il calcio nella nostra città, scelta tra l’altro parecchio apprezzata soprattutto all’esterno.

Superfluo sottolineare che a nulla varrebbe qualunque tipo di progetto economico, senza il raggiungimento del risultato sportivo, in questo caso il mantenimento della categoria.