Reggina: dall'obiettivo play off al crollo. Ma cosa è successo da quel giorno?

Partiamo dallo scorso 6 maggio, giorno in cui è a

Partiamo dallo scorso 6 maggio, giorno in cui è avvenuta la presentazione del nuovo DS Massimo Taibi, il terzo nei tre anni di serie C sotto la gestione Praticò. Sembrava davvero l’inizio di una nuova era, si respirava entusiasmo, voglia di rilancio, desiderio di ripartire ancora da zero, ma con uno spirito diverso.

A partire dalla ambizioni che lo stesso Taibi non ha mai inteso nascondere, uscire dall’anonimato perché per la Reggina diventava una necessità puntare a qualcosa di più importante rispetto alla semplice salvezza. A sostegno dell’ex portiere anche i dirigenti amaranto, a seguire tecnico e giocatori, con l’unica eccezione rappresentata dal presidente Praticò che, a più riprese, pur condividendo idee e progetti, rispetto agli altri ha mantenuto sempre un profilo più basso.

Atteggiamento che in quei momenti ha forse indispettito qualcuno, ma che alla luce di quanto sta accadendo oggi, possiamo dire molto più vicino alla realtà. Anche se una situazione come quella attuale sinceramente ha davvero spiazzato tutti, perché se è vero che nessuno ha mai pensato ad una società robusta dal punto di vista economico, è altrettanto vero che era inimmaginabile un crollo simile.

Cosa ha determinato questo rapido tracollo? In attesa che la società possa fare chiarezza sull’attuale momento, oggi possiamo fare solo delle ipotesi. Partendo da una campagna abbonamenti che avrebbe dovuto produrre numeri diversi da quelli registrati e che rispetto alle previsioni ha dato un colpo forte alle casse sociali. Flussi finanziari fermi perché condizionati anche da un ritardo nell’inizio della nuova stagione che ha posticipato incassi e minutaggi, il singhiozzo tra gare giocate e non, l’impossibilità a disputare le partite al Granillo e la mazzata fideiussione.

Tutta una serie di problematiche concentrate in pochissimo tempo che probabilmente hanno preso in contropiede i dirigenti amaranto, oggi impegnati a risolvere quelle più urgenti come le prossime del 16 di ottobre ed a trovare finanziatori per affrontare l’attuale stagione in maniera serena, quindi procedere alla cessione della società.