Reggina, così non va. Branca ha ragione, ma ci sono altri problemi

Così non va. La Reggina è incostante nel suo ren

Così non va. La Reggina è incostante nel suo rendimento e nei suoi comportamenti, la conseguenza sono prestazioni a volte più o meno convincenti, altre assai sottotono come il secondo tempo di ieri, la prima  a Trapani, quella pessima contro il Monopoli. Perché a questa squadra basta un episodio negativo per mettere tutto in discussione, creare scoraggiamento, impedire un accenno di reazione.

Tutto sommato i primi quarantacinque minuti di gara non erano dispiaciuti. Per carità, non parliamo di calcio spettacolo, ma di un incontro piacevole con diverse opportunità dall’una e dall’altra parte ed un gol assolutamente regolare, quello di Sandomenico, negato da una clamorosa svista del segnalinee.

Poi quello che si è visto spesso in questo primo scorcio di stagione, un tiro che nasce da un errore in fase di disimpegno, una grossa incertezza del portiere, il gol e la fine. Con la squadra incapace a produrre una veemente reazione ed il tecnico che parte con la girandola di cambi che, come in altre circostanze, crea solo confusione tattica e di gioco.

Un rendimento che nelle prime sei giornate di questo campionato ha palesato incostanza, quindi scarsa continuità e quella discussa carenza di personalità che nei momenti di difficoltà viene fuori in maniera ancor più evidente. Calciatori carismatici che in questo gruppo non si trovano, leader che invece soprattutto in categorie come questa diventano elementi indispensabili. Le fragilità a cui faceva riferimento mister Cevoli esistono, altrimenti non si spiegherebbero simili comportamenti, le soluzioni allora andrebbero ricercate nella crescita sul piano del gioco che, invece, continua a latitare ed nel rafforzamento del gruppo.

Ha ragione Branca quando parla di squadra sballottata, problematiche all’ordine del giorno e di un gruppo giovane che risente dell’assenza dei propri tifosi, non potendo giocare le partite casalinghe al Granillo. Tutto vero, ma non uniche scusanti di un organico che, invece, mostra lacune in tutti i reparti. Abbiamo già detto di fragilità e personalità, poi le incertezze del portiere, le distrazioni della retroguardia, la poca qualità in mezzo al campo, la scarsa incisività dell’attacco. Oggi, purtroppo, è così, la speranza è quella di essere smentiti da subito.

M.F.