Reggina, Basile: ‘Chiedo scusa, ho offeso l’arbitro, ma…’

Continuano a far discutere i verdetti emessi dal G

Continuano a far discutere i verdetti emessi dal Giudice Sportivo, dopo i fattacci di Reggina-Casertana, seguiti da un comunicato del presidente Mimmo Praticò ed ora le precisazioni del coordinatore dell’area tecnica Salvatore Basile, intervistato dai colleghi di TuttoC:

“Le due panchine si sono battibeccate, tant’è che anche mister D’Angelo della Casertana è stato allontanato dall’arbitro. Sono cose che succedono in tutti i campi, soprattutto quando la posta in palio è altissima. Per noi era la partita della vita. Ci può stare l’eccessivo agonismo. La tensione era alle stelle perché ci tenevamo a vincere la gara e regalare una gioia ai nostri tifosi.

Tra primo e secondo tempo sono andato dal direttore di gara e mi sono lamentato per un rigore che non ci ha concesso. Poi, riguardando le immagini in Tv mi sono reso conto che aveva ragione lui. Purtroppo ammetto che ho avuto un comportamento scomposto, l’ho ingiuriato e offeso. Sei mesi di squalifica sono però esagerati. Faremo ricorso.

Non ho mai toccato nessuno. Ho dei testimoni che possono dimostrarlo. C’era tanta tensione. Tutto questo è dettato dal fatto che noi vogliamo salvarci che tra l’altro è l’obiettivo di inizio stagione. Lotteremo su tutti i campi con il coltello tra i denti. Abbiamo 32 punti in classifica e siamo la squadra più giovane del girone. Ottenere la salvezza con un team cosi giovane credo che sia una grandissima impresa. Questi ragazzi meritano di conquistarla.

Sono molto legato alla Casertana. Ce l’avevo solo con l’arbitro ma non con i dirigenti ospiti. La nostra società non si è mai lamentata degli arbitraggi anche se abbiamo avuto degli episodi a sfavore. Ho detto delle frasi brutte all’arbitro e di questo gli chiedo scusa”. Il team manager della Casertana Carmine Russo ha parlato di poca professionalità. “Ripeto che non è successo niente. Hanno solo trovato la guerra sportiva. La tensione era viva, si sentiva. Abbiamo fatto una battaglia sportiva e la faremo su tutti i campi perché abbiamo voglia di salvarci. Poi, non so manco chi sia Russo e di conseguenza non ho voglia di rispondere a un team manager. Anche noi abbiamo nel nostro organigramma questa figura che però non si permette di parlare di cose che non gli competono”.