Reggina, fallito l'esame di maturità. Il Siracusa passa al Granillo (0-2)

di Pasquale Romano - Profeta amaranto. Non si può

di Pasquale Romano – Profeta amaranto. Non si può certo negare che Maurizi non avesse rivelato alla vigilia di temere parecchio la sfida con il Siracusa: ‘Non abbiamo recuperato dalle ultime fatiche, sono preoccupato. Siamo noi i principali nemici di noi stessi’ il pensiero in sintesi del tecnico amaranto. Dai timori alla realtà, il Siracusa sbanca il Granillo e mette fine alla striscia di 4 risultati utili consecutivi della Reggina.

Tra Porcino e Di Livio l’escluso è….Mezavila. Maurizi sceglie di arretrare De Francesco in regia, in panchina va il brasiliano con Porcino riportato a centrocampo e Di Livio dietro alla coppia d’attacco Bianchimano-Tulissi. Nessuna sorpresa in difesa, è Gatti a prendere il posto dello squalificato Laezza.

MALINCONIA E NOSTALGIA – In avvio prevale un sentimento di amarezza. Tra la squalifica della Curva Sud e la chiusura degli altri settori, solo la Tribuna (assieme al settore riservato agli ospiti) è aperta al pubblico. Il rettangolo di gioco appare in tutta la sua evidenza come una cattedrale nel deserto, peraltro con un manto tornato in condizioni pessime. Alla malinconia si aggiunge la nostalgia quando sbuca uno striscione dedicato al luminare del calcio Andrea Pirlo, appena ritiratosi. Un genio che ha vestito la maglia amaranto, in un Granillo stracolmo, ai tempi della serie A. Sembrano trascorsi secoli e non pochi lustri…

QUALITA’ ED ERRORI – Il ritmo in avvio è intenso, Reggina e Siracusa si affrontano a viso aperto e dimostrando una buona qualità nel palleggio. Più continuo e preciso però il gioco degli ospiti, mentre gli amaranto spesso naufragano sulla trequarti, perdendosi in fraseggi non complicati. Di Livio arretra notevolmente il raggio d’azione, affiancandosi in più di un’occasione a De Francesco come regista basso, manca quindi il giusto contributo a supporto delle punte.

UNO-DUE LETALE – Un debole destro di Tulissi al minuto 14 è il primo timido tentativo della Reggina, il Siracusa invece quando punge si rivela letale e in meno di dieci minuti sposta completamente gli equilibri a proprio favore. Gli ospiti vanno in vantaggio al 23′, su cross dalla sinistra di Liotti De Francesco e Porcino non arrivano sul pallone, Bernardo si e di prima intenzione spara un potente sinistro alle spalle di Cucchietti.

Alla mezz’ora pericoloso colpo di testa di Liotti su cross di Mangiacasale, due minuti e l’esterno mancino dei siciliani raddoppia in contropiede. Angolo in favore della Reggina, amaranto piazzati malissimo e folgorati dalla ripartenza ospite, Liotti servito da Mangiacasale non sbaglia davanti a Cucchietti. Il primo tempo si chiude con il bel destro di Giordano respinto da un reattivo Cucchietti e una Reggina andata in panne dopo un discreto avvio di partita.

POCHE EMOZIONI –  La ripresa inizia senza cambi, pochi minuti e Maurizi opera una doppia sostituzione. Fuori Garufi e Di Livio, dentro Mezavila e Sparacello, amaranto che in fase di possesso propongono un offensivo 4-2-4: Porcino e Tulissi gli esterni d’attacco con Bianchimano supportato da Sparacello. Prevedibilmente diverso nel secondo tempo lo spartito della contesa: Siracusa arroccato in difesa a protezione del doppio vantaggio, Reggina proiettata in avanti alla ricerca della rimonta.

MURO DI GOMMA –  Al 65′ Reggina vicina al gol. Punizione dal limite, Tulissi tocca per Bianchimano: destro potente destinato in fondo alla rete, salva tutto però Catania, appostato sulla linea di porta. Porcino raccoglie la respinta e calcia a botta sicura, Tomei respinge e mura la conclusione. Gli amaranto spingono ma non trovano spazi a sufficienza per rendersi pericolosi, il Siracusa amministra con discreta tranquillità. Maurizi inserisce prima Bezziccheri e poi Pasqualoni (Porcino e Tazza lasciano il campo) nella speranza di invertire la tendenza.

MOMENTO DELLE RIFLESSIONI –  Con il passare dei minuti la Reggina smette di credere nella rimonta, il Siracusa aumenta la percentuale di possesso palla e si arriva cosi stancamente al triplice fischio, con il palo del Siracusa (colpito dal subentrato Mazzocchi) come ultima emozione della gara. Vittoria meritata per i siciliani, evidente nel corso dei 90 minuti il maggior tasso tecnico e brillantezza della formazione allenata da Bianco.

Per la Reggina, arriva il momento delle riflessioni, complice il turno di riposo gli amaranto possono trarre un primo bilancio stagionale. La sensazione che emerge dopo le prime 13 giornate (4 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte il bottino raccolto sinora) è che gli amaranto abbiano qualità e mezzi per lottare per un piazzamento in zona play-off, obiettivo superiore rispetto a quello dichiarato ad inizio campionato, ovvero la salvezza. Non è possibile invece, tranne sorprendenti cambi di marcia, pensare di alzare l’asticella e competere con le prime 5-6 della classe.