Reggina, il 2017 inizia bene. Akragas al tappeto, così la salvezza è possibile

di Pasquale Romano - Se il buongiorno inizia dal m

di Pasquale Romano – Se il buongiorno inizia dal mattino, la Reggina può guardare con fiducia al 2017. Gli amaranto non toppano il primo impegno del nuovo anno, e superano con pieno merito l’Akragas in una delicata sfida in zona salvezza. Coralli e compagni bissano, non solo per i tre punti ottenuti ma anche per la convincente prestazione, quanto ottenuto in occasione dell’ultima uscita interna, contro il Fondi. Unica nota stonata, un terreno di gioco tornato impresentabile. Urgono interventi per renderlo nuovamente all’altezza di un campionato professionistico.

Zeman, privo degli squalificati Botta e Bangu,
risolve l’emergenza in mediana puntando sui due scuola Inter Knudsen e Romanò. Nel tridente offensivo, assieme ai soliti Porcino e Coralli, c’è Carpentieri e non Tripicchio. Pronti e via la Reggina trova subito il vantaggio. Sciocchezza in fase difensiva di Thiago Cazè, il difensore brasiliano si addormenta in area facendosi soffiare il pallone da Coralli. Il capitano amaranto serve Porcino, facile l’appoggio in rete per l’1a0.

E’ Carpentieri l’uomo in più nella fase iniziale, l’esterno offensivo nel primo quarto d’ora ha l’argento vivo addosso ma è tutta la Reggina ad approcciare la gara nel migliore dei modi. Pressione alta e cattiveria, gli amaranto non fanno ragionare un Akragas apparso disorientato e intimorito. Al minuto 17 Knudsen con un lancio millimetrico trova De Francesco, in spaccata da buona posizione l’ex Aquila non trova la porta. La Reggina arriva con facilità negli ultimi sedici metri, ancora De Francesco sessanta secondi più tardi controlla e di sinistro trova la risposta di Addario.


Il 2 a 0 è nell’aria, ci pensa capitan Coralli a metterlo in pratica. Su angolo calciato da Carpentieri, il colpo di testa dell’attaccante amaranto bacia il palo prima di superare Addario. Doppio vantaggio meritato per una Reggina bella e cattiva, nell’ultimo quarto d’ora però gli amaranto abbassano baricentro e densità, permettendo agli avversari di rendersi pericolosi. Ghiotta occasione per Zanini al 35′: servito da Cochis il centrocampista dell’Akragas si fa ipnotizzare da Sala, è l’ultima emozione del primo tempo.

La ripresa si apre con una doppia sostituzione per gli ospiti (dentro Riggio e Gomez, fuori Thiago Cazè e Coppola) e Kosnic che con una punizione va vicino al tris. Akragas alla ricerca di incisività, la musica di inizio secondo tempo però non sembra avere uno spartito diverso rispetto alla prima frazione. Come spesso accaduto nel corso della stagione, la Reggina fa harakiri e riapre da sola la partita. Su una punizione dalla distanza calciata da Gomez, Sala si fa trovare impreparato e interviene con colpevole ritardo. Errore del portiere amaranto e gol subito, è un triste ritornello che si è sempre ripetuto nelle ultime 4-5 giornate.

Ristobottega

Il 2a1, facile a dirsi, impaurisce una Reggina che mai aveva sofferto alcunchè e dà spinta e coraggio alla formazione allenata da Di Napoli. Anche il cambio operato da Zeman, Maesano al posto di Carpentieri, denota il timore da parte degli amaranto di gettare due punti alle ortiche. Incandescenti gli ultimi venti minuti, improvvisamente il livello di nervosismo sale in modo elevato e sono diversi i colpi proibiti e le scintille.

Nelle ultime curve la Reggina rinuncia a produrre gioco come ben fatto sino al 2a1 e si rintana, l’Akragas guadagna metri senza però riuscire a rendersi pericoloso. Servono chili e centimetri per tenere l’avversario lontano dalla porta, Zeman a sette minuti dal termine richiama Coralli e inserisce Bianchimano. Non accade più nulla sino al fischio finale, la Reggina può brindare al nuovo anno. Il brindisi è doppio se si guarda ai risultati delle contendenti: in coda infatti (tranne il Taranto) perdono tutte. La Reggina vista in campo nelle ultime due gare interne, può sperare concretamente nella salvezza. Amaranto a quota 21 e momentaneamente fuori dalla zona play-out: nel prossimo turno trasferta complicata per Coralli e compagni, di scena al Massimino di Catania.

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