Punta Pellaro, spot invidiato da tutti...tra gigli di mare, sole e vento (tutto l’anno) - FOTO

di Vincenzo Comi - Gli esperti lo considerano come

di Vincenzo Comi – Gli esperti lo considerano come uno degli spot migliori al mondo.

Il vento soffia al mattino fino al tramonto, ideale per chi ama gli sport di vela, in particolare il windsurf ed il kitesurf.

Un luogo selvaggio e romantico in cui la natura sembra ancora prevalere sull’arroganza dell’uomo e sulla sua insolenza.

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Parliamo di Punta Pellaro, una lingua di sabbia, attraversata dal 38esimo parallelo (lo stesso di Seul, Smirne, Atene, San Francisco e Cordova) che, grazie alle correnti dello Stretto di Messina, assume la forma di una punta, tra la baia di Pellaro e il litorale di Bocale.

Di fronte, il maestoso monte Etna sovrasta la Sicilia. Se si abbassa di poco lo sguardo invece si possono ammirare gli altrettanti ‘maestosi’ e rari gigli di mare.

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Un posto che rimane, nonostante l’incuria dell’uomo, incontaminato, o quasi, frequentato da sportivi ed amanti del vento.
“Nei primi anni ‘90 un gruppo ristretto di praticanti del windsurf, tra cui il sottoscritto, decide di fondare il circolo velico Magna Grecia Wind Club con lo scopo di promuovere e divulgare gli sport acquatici – spiega l’arch. Paolo Saraceno – Il kitesurf, ancora agli albori, era visto come un esperimento pericoloso. Lo standard di sicurezza era bassissimo tanto da essere considerato uno sport estremo”.
Lo spot di Punta Pellaro veniva raggiunto esclusivamente via mare. Un luogo incontaminato, un vero e proprio paradiso tropicale.

“Nel 2000 decidemmo di chiedere una concessione demaniale per la realizzazione di un centro turistico-sportivo – continua il presidente del Magna Grecia Wind Club Paolo Saraceno – Realizzammo un centro sportivo in cui si è iniziato a praticare ed insegnare il kitesurf fino al 2009, anno in cui qualcuno diede fuoco al nostro centro. Punta Pellaro è una bella realtà da promuovere regolamentandone però l’attività sportiva in eterno conflitto con i bagnanti. E’ necessario delimitare la zona sportiva dalla zona balneare, offrendo servizi agli uni e agli altri”.

L’evoluzione del kitesurf è stato uno stimolo anche per i ricercatori che cercano di utilizzarlo per ottenere energia pulita, come generatori eolici, o come ausilio al trasporto dei cargo oceanici. L’evoluzione è in atto, si pensi ai foil applicati per la prima volta sui windsurf, poi applicati a catamarani, alle derive come il laser ed oggi anke al kite.

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Continua a credere nelle potenzialità di questo splendido fazzoletto di terra anche Antonio Catanoso, presidente dell’associazione Katanhouse, innamorato sin da bambino di Punta Pellaro.

“Il Katanhouse nasce dalla passione per il vento, per il mare e per un luogo affascinante come l’area di Punta Pellaro in cui questi elementi naturali si esprimono in modo eccezionale per la pratica velistica, in particolar modo per il kitesurf e windsurf. E’ un luogo isolato dal contesto cittadino ma con una importante propensione turistica. Il Katanhouse è la sintesi di una fortunata congiuntura della natura. Da qui la nascita di un’associazione sportiva dilettantistica con un suo statuto e con l’obiettivo di favorire la pratica del kitesurf, windsurf e vela ma non solo. Il tutto seguendo le regole che ci impone la natura e quindi nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale. Vorremmo collaborare in futuro sempre più con la FIV ed in particolare con il suo rappresentante avv. Colella. L’obiettivo è quello di poter gestire al meglio l’arenile per ospitare manifestazioni sportive nazionali”.

Punta Pellaro versa, soprattutto nel periodo invernale, in uno stato di degrado ed abbandono. Come fare quindi per far decollare una delle spiagge più invidiate che il territorio reggino possiede?
“Dobbiamo partire da un risanamento ambientale – continua l’arch. Catanoso – Abbiamo avuto in passato un approccio errato con il territorio e adesso, grazie anche all’esperienza dei pionieri del kite e del windsurf, possiamo comprendere le giuste vocazioni del territorio. La natura ci ha donato del vento per oltre 300 giorni all’anno”.

Nel processo di decollo di Punta Pellaro, è fondamentale è la sinergia tra le istituzioni e gli operatori privati.
“Chiediamo semplicemente di applicare il ‘buon governo’. L’operatore privato, per investire sul territorio, deve potersi fidare dell’ente pubblico – conclude Catanoso – Il rispetto delle regole, il risanamento del territorio ed l’accelerazione dei tempi burocratici nel rilascio ad esempio dei permessi è fondamentale. Chi investe in Calabria spesso non ha queste certezze”.

Punta Pellaro è considerata da più di 30 anni il punto di riferimento per molti surfisti della zona ma non solo, infatti da circa 10 anni è praticamente presa d’assalto anche dai praticanti del Kitesurf. La zona è battuta dal vento circa 300 giorni l’anno e le condizioni atmosferiche sono ideali per praticare Kitesurf.

Un luogo che fa da richiamo per migliaia di appassionati ogni anno che arrivano qui da ogni parte d’Italia e d’Europa.

“Da oltre 10 anni vivo a 360° questo ambiente sia come kiter sia come Istruttore FIV – Kitesurf presso il circolo velico Magna Grecia – spiega l’istruttore Marco Malara – Punta Pellaro è un paradiso per chi ama gli sport acquatici. Qui il vento e l’acqua sono i veri protagonisti. Il kitesurf è cambiato molto negli ultimi anni grazie al lavoro delle aziende che hanno iniziato a produrre materiali e sistemi di sicurezza sempre più all’avanguardia ed istruttori sempre più qualificati così da garantire un apprendimento in totale sicurezza e con il massimo divertimento. Fino a poco tempo fa sembrava una disciplina per pochi, ad oggi i risultati parlano chiaro, il kitesurf è uno sport in continua crescita che fa avvicinare sempre più donne e ragazzi. Il merito è da attribuire alle aziende specializzate, ai circoli che credono in questa disciplina e alla professionalità degli istruttori. Il consiglio che mi sento di dare a chi si vuole avvicinare a questo sport è di affidarsi ad istruttori qualificati e cercare di divertirsi sempre rispettando le regole veliche e tutti i frequentatori delle spiagge”.

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Tra i conoscitori dei vari spot in Calabria, tra cui Punta Pellaro, l’avv. Fabio Colella, Consigliere Federale FIV delegato al Kiteboarding.
“Il kitesurf è in assoluto la disciplina sportiva che ha visto crescere, in un breve arco di tempo, la tecnica, i materiali ed il numero dei suoi praticanti. La facilità di utilizzo, l’adrenalina che crea ed il contatto diretto con la natura, fanno del kite uno sport unico nel suo genere. Lo spot di punta Pellaro è riconosciuto come un luogo unico al mondo in cui si hanno condizioni meteo favorevoli per la maggior parte dell’anno. Come Federazione Italiana Vela (FIV) – spiega Fabio Colella – ci stiamo battendo con tutti gli attori istituzionali per potenziare lo spot di Punta Pellaro. In Calabria abbiamo altri spot conosciuti a livello internazionale come Gizzeria. La FIV ha investito tanto nella formazione dei tecnici per rendere le scuole di Kitesurf sempre più professionali e sicure. Da Gizzeria partiamo per inserire gli spot calabresi in unico circuito in cui chi verrà a provare i nostri mari avrà 3/4 località dove poter uscire, ognuna con le sue caratteristiche. Chi vuole provare questo splendida disciplina – conclude Colella – è di avvicinarsi ai circoli e alle scuole vela autorizzate con istruttori qualificati e aggiornati”.