Punta Pellaro tra le migliori spiagge d'Italia per il windsurf ed il kitesurf secondo il TCI

E' una delle spiagge più belle del nostro territo

E’ una delle spiagge più belle del nostro territorio, a due passi dal centro della nostra città. Meta ambita soprattutto per gli amanti degli sport acquatici, in particolar modo dai kiter e dagli appassionati di windsurf. Noi di CityNow l’abbiamo sempre promossa – Punta Pellaro, spot invidiato da tutti…tra gigli di mare, sole e vento (tutto l’anno) – e continueremo a farlo elogiando e difendendo uno degli spot che finalmente viene riconosciuto anche dagli altri (testate giornalistiche, enti ed associazioni).

Anche il sito del Touring Club Italiano ha riconosciuto la spiaggia di Punta Pellaro tra i luoghi più belli d’Italia in cui praticare il windsurf ed il kitesurf. proseguendo la propria opera di valorizzazione del territorio.

Di seguito l’articolo a cura di Fabrizio Milanesi:

Acqua e vento, elementi che letti in una previsione meteo non invogliano a partire. Ma se li combiniamo a una tavola e una vela spiegata, innescano a catena reazioni positive, sogni di vacanze e divertimento. Chissà se il windsurf se lo immaginava così James Drake, l’ingegnere aerospaziale californiano che progettò nel 1967 il primo prototipo di tavola a vela. Sicuramente ci ha messo del suo Robby Naish, 13 anni x 22 chili, che nel 1976 disegnava sul mare hawaiano traiettorie mai viste. Si apriva allorauna nuova era del windsurf che avrebbe trasformato una “disciplina” in un vero e proprio lifestyle, condito da divertimento, musica, moda e un pizzico di follia.
 
Oggi ci sono tavole e vele dalle dimensioni e forme più diverse e fare windsurf non significa semplicemente veleggiare, ma Burner e Funnell, Spock e la Flaka, Shaka e Eslider o nel Chacho: che in gergo surfistico sono acrobazie che lasciano a bocca aperta e occhi sgranati noi che li ammiriamo da riva.
E in Italia dove si pratica il windsurf? Con 7500 chilometri di coste, cui sommare le isole e i laghi non abbiamo che l’imbarazzo della scelta. Le onde importanti non appartengono al mediterraneo, ma “spot” perfetti per la combinata vincente acqua-vento-sole sì e di solito si accompagnano a destinazioni dall’atmosfera giovane e vibrante. Quindi perché non segnarsele per un weekend o una vacanza “a tinte forti”. Questa volta rovesciamo lo Stivale e partiamo da sud, col vento in poppa.
 
1. Sicilia – STAGNONE, MARSALA
La Riserva della Laguna dello Stagnone di Marsala (Tp) è un luogo magico, fuori dal tempo. Un paesaggio naturale suggestivo, mozzafiato, di rara bellezza per i suoi colori e i profumi, per i suoi tramonti sulle bianche saline con i mulini a vento. Qui la laguna è piatta, il vento costante: condizioni ideali per chi inizia a praticare il windsurf.
 
2. Sicilia – MONDELLO, PALERMO
È il gioiello della splendida baia racchiusa tra il monte Gallo e il monte Pellegrino. Mondello è “il” lido di Palermo e una delle più note stazioni balneari della Sicilia. Il nucleo più antico è un villaggio di pescatori attorno a un’antica tonnara in funzione ancora agli inizi del XX secolo. Tanto sole e vento teso e regolare permettono fare windsurf praticamente tutto l’anno, aprendo agli appassionati la possibilità di evitare i periodi più affollati delle vacanze a comando.
 
 3. Calabria – REGGIO CALABRIA, PUNTA PELLARO

A soli dieci chilometri da Reggio, ci si può andare anche in bus e in treno. E così fanno i locali e i turisti da ogni dove alla ricerca dello spot che vanta 300 giorni di vento l’anno. Lo scenario rende l’esperienza ancora più coinvolgente con la Sicilia e l’Etna a dominare il panorama. Smessa la muta, o per gli accompagnatori e i semplici spettatori da riva, la spiaggia è di dimensioni notevoli. C’è spazio per tutti quindi e molti anche i servizi ricettivi per i cacciatori di vento.

 
4. Calabria – GOLFO DI SANT’EUFEMIA, LAMEZIA TERME 
Nelle giornate limpide la Sicilia sembra a un palmo di mano, e a rendere tangibile il litorale isolano è il vento, che soffia spesso e con forza, in particolare da nord e nord-ovest, con una intensità costante che fa di questo tratto calabrese una meta-icona per surf e kitesurf, la variante che vede le tavole planare sull’acqua grazie ad aquiloni manovrabili che sostituiscono le classiche vele.5. Sardegna – PORTO POLLO E L’ISOLA DEI GABBIANI, PALAU
Due lunghe baie, a nordest della Sardegna, divise da una sottile striscia di terra. In fondo l’isola dei Gabbiani (o Isuledda). Lo spot sardo prediletto dai surfer e kitesurfer regala colori straordinari e un fondale dolcemente digradante, adatto a tutti. Non mancano le onde e il vento soffia costante da nord, nord-ovest.

6. Puglia – SCIALMARINO, VIESTE
Un lungo arenile dal basso fondale di sabbia e alle spalle il profilo quieto della chiesa di Santa Maria di Merino. Alla fine della spiaggia si apre l’Oasi naturalistico-archeologica La Salata, la più preziosa testimonianza paleocristiana del Gargano. Storia e arte si direbbe. E invece guardando il mare l’atmosfera cambia d’improvviso con le evoluzioni dei tanti kitesurfer che sfruttano venti da domare in questo tratto pugliese.
 
7. Toscana. TALAMONE, GROSSETO
A dominare la baia da un promontorio roccioso il borgo di Talamone. Il litorale in questa porzione del Parco regionale della Maremma è invece un’oasi tra zone umide, foreste, aree agricole, zone rocciose e dune. La baia è l’ideale per praticare tutto l’anno e non è un caso se molti atleti da tutto il mondo scelgano il grossetano per preparare competizioni internazionali.

8. Veneto – SOTTOMARINA, CHIOGGIA
Antico borgo marinaro e agricolo, tradizionale produttore di ortaggi per Venezia, Sottomarina è oggi un centro attrezzato per bagni, sport e divertimento, con una spiaggia lunga decine di chilometri e profonda, a tratti, oltre 300 metri. Di bolina spinge forte lo scirocco, e dal mare il panorama abbraccia la laguna veneziana, Chioggia e il forte di San Felice.
 
9. Trentino Alto Adige – TORBOLE, LAGO DI GARDA
Spot lacustre per i surfisti della mitteleuropa che trovano vento costante e divieti di navigazione per i motoscafi. Le tavole arrivano in particolare dalla Germania e anche se Goethe non era di certo un surfista, con la penna andava a vele spiegate. Torbole per lui era un “incantevole spettacolo”. Smessa la tuta in capilene vale la pena dare retta allo scrittore e tra scorci pittoreschi concedersi una sosta rilassante al porticciolo, impreziosito dalla Vecchia Dogana addirittura risalente al Quattrocento.