Il progetto didattico "Anastilòsi - Studente in Aspromonte"

Il mese di maggio è stato teatro di numerosi even

Il mese di maggio è stato teatro di numerosi eventi culturali per la nostra città. Molti sono infatti i fermenti di rinnovamento che provengono dalle frange giovanili impegnate nell’  ambito dell’ associazionismo, della politica, dell’università volti a rilanciare lo sviluppo del territorio. Orientato in questa prospettiva nasce il progetto didattico “Anastilòsi- Studente in Aspromonte”, ideato dalla Dott.ssa Federica Campolo al fine di promuovere percorsi formativi che traccino un itinerario alla scoperta della grecità calabrese preservatasi in Aspromonte. L’idea proposta è scaturita dalle esperienze accademiche della stessa presso le Università di Messina e di Bologna e dalla collaborazione con l’Università di Cambridge e con il Circolo Culturale Ellenofono Jalò tu Vua. Tale rete sinergica le ha consentito di mettere in atto un progetto di ampio respiro che ha coinvolto diversi esperti in un percorso di riscoperta del patrimonio culturale delle comunità greche attraverso il recupero della lingua, i simboli, i suoni, i sapori, le pratiche devozionali. L’iniziativa rievoca, già dal suo titolo, le sue intrinseche finalità: il termine anastilosi infatti indica il processo di ricostruzione di antichi edifici mediante l’utilizzo dei suoi elementi costitutivi. «La cultura dei greci di Calabria – dichiara la giovane studiosa, autrice del progetto-  rappresenta un imponente edificio dell’identità, deteriorato dalla scarsa consapevolezza delle nobili radici che lo connotano, da ricostruire mediante il recupero dei suoi elementi costitutivi di natura linguistica, naturalistica, antropica. Questo progetto vuole gettare un ponte tra il presente e il passato, senza tralasciare il futuro in un’ottica di autoimprenditorialità, stimolando gli studenti a compiere un viaggio alla scoperta delle più vive testimonianze magno greche e bizantine d’Italia».
La proposta progettuale è stata da subito accolta con entusiasmo dalla preside dell’ I. C. Nosside-Pythagoras, Dott.ssa  Francesca Fedele, che ha dato impulso decisivo all’iniziativa, siglando un accordo di Partenariato con il Gal area grecanica, con il patrocinio dell’Ente Parco Nazionale Aspromonte. Il progetto, che ha coinvolto le quinte classi della primaria e le prime della secondaria di primo grado, ha preso avvio con un modulo seminariale: da gennaio ad aprile i diversi esperti, eminenti studiosi di ambienti universitari, membri di diverse associazioni, hanno affrontato le principali tematiche di natura linguistica (incontro curato dal Dott. Tito Squillaci e dalla Dott.ssa Nunziella Cocuzza, membri attivi di Jalò tu Vua), di ambito antropologico e spirituale (incontri curati rispettivamente dalla Dott.ssa Ketty Adornato, divulgatrice culturale e membro del CAI e dal Prof. Daniele Castrizio, ordinario dell’Università di Messina), e di natura etnomusicologica (a cura di Danilo Brancati, esperto di didattica della musica popolare). La tappa conclusiva del progetto, rappresentata dal soggiorno studio a Bova, ha avuto luogo nelle giornate del 10-11-12 maggio ed ha costituito il perno attorno al quale ha ruotato l’intero percorso educativo. La fase seminariale  infatti è  stata propedeutica alle attività di  laboratorio che gli alunni della scuola Nosside-Pythagoras hanno svolto nella suggestiva cornice di uno dei borghi più belli d’Italia: dal laboratorio linguistico, curato dalla Dott.ssa Maria Olimpia Squillaci presso i locali del museo della Lingua Greco-Calabra “G. Rohlfs”, a quello musicale realizzato da Danilo Brancati, fin’anche a laboratori di paleontologia e del sentiero della civiltà contadina, curati dal comune di Bova. Ulteriori interventi formativi sono stati proposti dal Prof. Giuseppe Livoti, presidente dell’Associazione culturale “Le Muse” in merito all’arte nella cultura dei greci di Calabria e dall’Agriturismo Kalòs Jero, che ha curato un incontro sulle tradizioni gastronomiche dell’Aspromonte greco.
L’esperienza didattica tracciata da questo progetto si pone in stretta continuità con gli interventi di recupero e valorizzazione dell’identità grecanica messi in atto dall’Assessorato alle Minoranze Linguistiche della Provincia di Reggio Calabria. «Ci auguriamo- auspica la Dott.ssa Campolo – che l’entusiasmo degli alunni e dei docenti che hanno partecipato a questa iniziativa diventi una cassa di risonanza per tutte le scuole del territorio che vogliono ampliare la propria offerta formativa. Promuovere le finalità a cui il progetto tende non solo costituisce un dovere etico per tutti noi calabresi, ma anche un’occasione di riscatto a livello nazionale: sono convinta che la valorizzazione delle risorse e del patrimonio culturale locale rappresenti un investimento necessario per favorire la crescita e lo sviluppo del territorio».