di Federica Geria – “La Musa, un nome che ci accompagna nei millenni, per un artista è colei che gli suggerisce l’opera e lo accompagna nella realizzazione ricordandone l’essenza. Colei che gli permette di canalizzare il suo vissuto e di trasformarlo in opere d’arte. Il “Premio Musa” nasce in Sicilia per valorizzare l’arte in ogni sua forma, dare il giusto valore a tutti gli artisti di varie generazioni, tutelando il loro talento nelle varie discipline, valorizzando l’arte, la cultura, il territorio.”
Con queste parole si presenta il festival cinematografico del talento e dell’arte “Premio Musa d’Argento”, un contenitore di arti e discipline dove il talento fa da padrone, nato dall’obiettivo di creare una rete di collegamento tra nord e sud, favorendo lo sviluppo di nuove idee e nuovi progetti.
Si è da poco conclusa l’edizione 2016 della manifestazione, che ha premiato dei veri e propri talenti nei campi di pittura, scultura, fotografia artistica e poesia. Tra i tanti vincitori, anche un reggino, un artista talentuoso e speciale, che dipinge in maniera unica, Daniele Chiovaro.
Il suo modo di dipingere è infatti insolito, una tecnica straordinaria di lavoro che permette di dare sfogo al suo estro artistico. Non potendo utilizzare le braccia, a causa della sua disabilità, il giovane artista realizza interi dipinti con la bocca, tenendo il pennello stretto tra i denti e creando così una piccola magia su tela.
All’artista reggino è stato conferito il 1° Premio nazionale Musa d’Argento 2016 con una menzione speciale per la “sensibilità e capacità artistica”, nella sezione arte – pittura con la sua opera “Il galeone nella tempesta”.
Daniele in una precedente intervista aveva raccontato a CityNow: “Quello che voglio esprimere attraverso le mie tele e soprattutto con i miei colori, é la gioia di vivere. Voglio dire a tutti di non scoraggiarsi mai perché la vita é una sola e bisogna viverla al meglio delle proprie possibilità. Le difficoltà si possono affrontare e superare nonostante appaiano insormontabili. Non bisogna mai arrendersi, bisogna godere della vita e di quello che ti dà, con forza e sempre col sorriso!”.
