Piacevoli Chiacchierate con il Dirigente della Reggina Praticò: "Non dimentichiamo da dove siamo partiti"

di Eva Curatola - CityNow.it torna con un’altra

di Eva Curatola CityNow.it torna con un’altra delle sue ‘Piacevoli Chiacchierate’.

Proseguono le interviste in diretta del nostro magazine, che vedono protagonisti ospiti di rilievo pronti a rispondere alle nostre e alle vostre domande.

Nel pomeriggio di ieri, Pasquale Romano ha incontrato il Dirigente della Reggina, Giuseppe Praticò e l’ha intervistato per voi.

La ‘Piacevole Chiacchierata’ non può che partire dal tema caldo del momento, l’Italia fuori dai Mondiali, per la prima volta dopo 60 anni. Una ferita aperta nei cuori degli italiani che pregustavano già lunghe serate estive davanti alla televisione per tifare la Nazionale. Un sogno sfumato lunedì sera, quando i nostri non sono riusciti a sovrastare la Svezia.

Apocalisse Azzurra” così l’aveva definita Tavecchio e Praticò non può che confermare: “Sicuramente si tratta di uno psicodramma calcistico. Ma proprio per questo forse è ora di fare come la fenice araba e risorgere dalle nostre ceneri. Dare maggior sostegno e spazio al territorio, rivalorizzare le categorie inferiori, che alla fine dei conti sono quelle più presenti sul suolo nazionale. Anche altre nazioni l’hanno fatto prima di noi e hanno raccolto i loro frutti. Si tratta sicuramente di un brutto colpo che lascerà il segno”.

L’intervista di CityNow non arriva a casa in questi giorni, la Reggina osserva un turno di riposo, causa la disparità delle squadre del girone. Un riposo che, dopo 13 giornate, ci permette di tirare un po’ le somme sull’operato della squadra amaranto in questi primi mesi della nuova stagione.

Gli amaranto si trovano infatti al 10° posto, alla soglia della zona playoff. E a proposito della situazione della squadra in questo momento Praticò commenta: “Io personalmente mi ritengo molto soddisfatto, il nostro obiettivo primo era ed è quello della salvezza. Ritrovarsi poi ad un certo posto nella classifica fa anche molto piacere. Io ritengo che non sia un caso, ma la conseguenza dei lavori effettuati da tutto il team, presidente, dirigente, staff tecnico e i ragazzi che vanno in campo e che partita dopo partita hanno dimostrato di dare tutto. Sicuramente non bisogna fare voli pindarici, la partita di sabato è veramente dura. Bisogna andare a Lecce senza nessun timore, però allo stesso tempo cercare di arginare questo strapotere tecnico e fisico che la squadra avversaria ha”.

La Reggina sembra, in questa seconda parte del 2017, aver ritrovato l’animo combattivo che tanto mancava ai tifosi amaranto, con esso sembrano far capolino anche la voglia di vincere e fare bene. Il campionato è ancora solamente all’inizio e le sfide che attendono gli amaranto sono tante, ma non per questo la Reggina si fa scoraggiare: “La cosa che fino ad ora mi è piaciuta – afferma Praticòmolto è aver giocato con i giovani. Al momento siamo la seconda o la terza squadra più giovane della Serie C. Giocare con i giovani permette di lanciare un progetto di lunga durata”.

La strada per raggiungere il successo è ovviamente lunga e tortuosa e il dirigente della squadra confessa che sicuramente si può sempre migliorare, soprattutto in ambito tecnico. Praticò però non parla solamente di squadra come collettività, c’è da lavorare tanto anche individualmente, come ad esempio nell’atteggiamento, che spesso viene tralasciato e invece dovrebbe rivestire un ruolo abbastanza importante: “Una squadra giovane vuol dire anche questo, dover lavorare molto sull’approccio mentale alle partite”.

Un altro tema ‘caldo’ che viene toccato durante l’intervista di Praticò è la scelta del tecnico che avrebbe guidato la squadra nella nuova stagione. La decisione che vede oggi Maurizi in panchina aveva inizialmente suscitato non poco clamore ed era stata accolta con forse troppo scetticismo, se si pensa all’operato di questa nuova Reggina.

Un tecnico con qualche insuccesso e un po’ di sfortuna alle spalle, che con l’operato della sua squadra oggi, sta ottenendo una piccola rivincita “Io penso che le accuse sicuramente sono state troppo pesanti nei confronti di Mr. Maurizi. Noi cercavamo un tecnico che accettasse di lavorare con i giovani. Per quello che è il panorama calcistico in Serie C vediamo che non vi è una larga propensione a questo tipo di impegno, perchè richiede molto più sacrificio. Abbiamo conosciuto prima l’uomo Maurizi e solo dopo il Mister. La nostra scelta quindi non è stata una scommessa, ma una certezza”.

E come è facile immaginare arriva anche il momento di parlare di tifosi e non solo giocatori. L’evento che ha visto coinvolti e sanzionati i tifosi reggini per lo striscione offensivo nei confronti del Catania è ancora ben vivo nella memoria della società.

Un gesto sciocco che forse è stato fatto pagare in maniera eccessiva. A tal proposito il Dirigente reggino confessa: “Credo che la sanzione ai nostri tifosi sia stata si eccessiva e reputo il loro un errore superficiale. D’altra parte bisogna pensare anche al diverso trattamento che è stato impiegato per multare i tifosi del Catania. Mi dispiace soprattutto per i ragazzi che sono stati puniti con i daspo, a causa forse di un eccessivo amore”.

Sono tanti i commenti e gli interventi da parte dei nostri lettori durante l’intervista che vede ospite un uomo della società reggina molto vicino ad una fetta della nostra identità: la squadra amaranto. E proprio i lettori chiedono a Giuseppe Praticò, se non è proprio grazie al nuovo Mister che la squadra ha riacquistato quella cattiveria che in città mancava ormai da tempo.

Il Dirigente della Reggina non potrebbe essere più d’accordo: “Maurizi è uno psicologo che con i suoi modi di fare riesce sempre a tirare i fili giusti per far muovere al meglio i ragazzi e la società”.

Si parla anche di biglietti, abbonamenti e Granillo durante la nostra piacevole chiacchierata. Ma Praticò sottolinea: “Non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti e che questa società ha investito 600.000€ a fondo perduto. Si tratta di una società fatta di piccoli imprenditori reggini, in cui manca il grande magnate disposto a finanziare. Spesso è triste dover ricordare al tifoso che ambisce alle serie B e alla serie A che purtroppo bisogna stare accanto anche alla società. Sono sogni che condivido ma che forse verranno col tempo”.