Pedagogia della R-Esistenza Unical vicino ai Prendocasa Cosenza

Apprendiamo dai media dell’imminente sgombero de

Apprendiamo dai media dell’imminente sgombero dei nuclei abitativi di Via Savoia ed ex Hotel Centrale, che accolgono bambini e donne di diversa nazionalità, compresa la nostra. Il Laboratorio di Pedagogia della R-Esistenza dell’Università della Calabria esprime profonda preoccupazione per gli effetti derivanti dalla messa in strada di moltissime persone che vivono già in una condizione di assoluta miseria.

Ci appelliamo alla sensibilità delle Istituzioni preposte affinché si trovi concretamente una soluzione dignitosa per questa gente già sfregiata dalla povertà. In una terra di mafia e corruzione come la Calabria, le Istituzioni non possono legittimare il prevalere di un’antropologia dell’odio e della violenza sociale. Abbiamo tutti il dovere di privilegiare nella nostra condotta etica il principio costituzionale di Umanità, che è il diritto-dovere cardine del nostro sistema normativo.

Per tali ragioni, manifestiamo vicinanza politica e culturale ai Prendocasa Cosenza, affinché torni al centro dell’agenda istituzionale il problema della tutela effettiva dei diritti di cittadinanza. La battaglia condotta dai Prendocasa, a Cosenza come altrove, sul diritto all’abitazione pone a tutti noi, sia studiosi delle scienze umane e sociali sia opinione pubblica, questioni e riflessioni non più differibili in un indefinito spazio temporale e di analisi scientifica. Cosa vuol dire agire legale? Che rapporto si pone tra rispetto formale della legge e giustizia sociale, che è la categoria su cui poggia ad esempio il nostro edificio costituzionale? Quali spazi di libertà esistono per i poveri? E’ davvero libero un uomo che non ha lavoro, casa, accesso all’istruzione e alla salute? Il disagio sociale si può risolvere con politiche repressive, picchiando bimbi e donne inermi? E’ veramente questa la società del futuro? I diritti sociali sono arrivati al capolinea, per essere sostituiti dai doveri della Società del mercato improntati allo sfruttamento selvaggio del lavoro? Quale spazio sussiste a questo punto per la Pedagogia e le politiche educative: conformarsi al potere legale di una élite che basa la propria identità politico-culturale sulla disuguaglianza tra gli uomini o lavorare per la piena affermazione della Costituzione che fa dell’uguaglianza la meta dell’agire collettivo?

Le cosiddette occupazioni abitative di Cosenza, a nostro avviso, più che configurarsi come azioni di natura extralegale, hanno piuttosto il significato pedagogico di porre a tutti noi studiosi delle scienze umane la necessità, e la responsabilità, di una rifondazione pedagogica del discorso educativo nella direzione tracciata da Don Lorenzo Milani e Paulo Freire. Il compito della scuola è quello di costruire innovazione sociale e lavorare per una Società dell’uguaglianza strutturata sul diritto dei più deboli. Il vero reato è accettare come fatto ineludibile la povertà e interpretare la miseria come un processo storicamente indispensabile all’organizzazione classista delle società umane. Non esiste un dovere alla miseria e allo sfruttamento: r-esistere traduce un’altra iconografia del potere umano, quella che basa se stessa sull’affermazione del dovere di Umanità. A Cosenza, come in ogni parte del mondo. Lo insegna la nostra Costituzione e lo codifica la Dichiarazione universale dei diritti umani.

 

Fonte: Giancarlo Costabile -Laboratorio di Pedagogia della R-Esistenza – Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione – Università della Calabria