Pattini d’argento: una storia di amicizia e riscatto sociale

di Maria D’Amico - Buon pomeriggio da #insidethe

di Maria D’Amico – Buon pomeriggio da #insidethebook! Bentornati nella nostra rubrica dedicata ai libri, il clima natalizio inizia ad addensarsi intorno a noi, ma aimè non è abbastanza per poter determinare una buona riuscita del Natale! Cosa serve allora? Freddo e fiocchi di neve? Può darsi, magari arriveranno in tempo per una vigilia ovattata, ma sarà sufficiente un po’ di gelo per avere la magia che ci serve? Mary Mapes Dodge, scrittrice statunitense nota in particolar modo per il romanzo “Pattini d’argento” (pubblicato nel 1865), ci insegna che il clima ideale per un Natale d’incanto è fatto di solidarietà, altruismo, gentilezza e dalla più sana ambizione. Ancora una volta a farci da insegnanti sono i bambini, gli unici capaci di determinazione nei loro obiettivi per il solo scopo di regalare ad altri sorrisi e sicurezza.

È il caso di due fratellini, Hans e Gretel, accompagnati da uno scenario tipico olandese, con laghi ghiacciati e mulini a vento e, nel caso dei due fanciulli, da una provata condizione di povertà e miseria che sembra non minare assolutamente il loro ottimismo e la loro buona volontà.

La dura routine per la famiglia Brinker ebbe inizio quando il padre, dopo un terribile incidente sul lavoro, perse la memoria e divenne infermo. Da allora la madre accudì i figli con le migliori cure consentitele dalla sua condizione economica. Hans, il maggiore, tirava su qualche soldo con i lavoretti più disparati, questo non gli permetteva di frequentare assiduamente la scuola ma, nonostante le mille difficoltà, era il primo della classe! Gretel invece, non era particolarmente dedita allo studio, ma molto laboriosa e, anche lei, a modo suo, malgrado la tenera età, cercava di sfaccendare in casa per agevolare il lavoro della madre. Una famiglia che la fortuna sembrava aver dimenticato, eppure la felicità e l’amore animavano quotidianamente gli occhi dei bambini, rendendo fiera la signora Brinker. Ciò che più di tutto divertiva i due, nel tempo libero, era pattinare. I soli pattini che possedevano erano in legno, lo stesso Hans li aveva costruiti, ma il legno e il ghiaccio non sono granché compatibili, così spesso i pattini si gonfiavano un po’ e mandavano i bambini a gambe per aria. Questo li faceva divertire molto, soprattutto Gretel che considerava Hans il suo piccolo eroe, vederlo esibirsi in grandi scivoloni la faceva ridere tantissimo. Mi piace pensare che Hans, amorevole e protettivo nei confronti della sorellina, lo facesse solo per il piacere di vederla sorridere. Ma se pur quei loro pattini li facessero volteggiare felici per un po’ di tempo, allontanando i problemi e godendo di quel momento di spensieratezza, non erano adeguati per poter partecipare e vincere la gara che, di lì a poco tempo, si sarebbe tenuta in paese. Il pattinatore più veloce si sarebbe aggiudicato un paio di pattini d’argento e un piccolo tesoro.

Nel borgo le condizioni di vita della famiglia Brinker erano, ai più, abbastanza note. I più sensibili chiesero al giovane Hans di svolgere piccoli lavoretti ben pagati, così da dare a entrambi i fratellini la possibilità di ottenere il denaro necessario per comprare dei pattini in ferro e poter gareggiare anche loro, ai pari di tutti gli altri. Una splendida storia caratterizzata da uno spiccato spirito di sacrificio, in netta contrapposizione alle tendenze caparbie e capricciose a cui siamo abituati oggi. Hans avrebbe sacrificato l’acquisto dei suoi pattini in ferro, compromettendo la possibilità di vincere la gara, pur di comprare una calda giacca alla sorellina, della farina per la mamma, o qualsiasi altro bene avrebbe giovato più agli altri che a se stesso. Un gesto che pochi avrebbero pensato di fare, anzi, un gesto che forse nessuno avrebbe fatto. Un racconto traboccante di messaggi e insegnamenti che fanno riflettere, ancora una volta, più gli adulti dei bambini! Uno degli aspetti fondamentali, che a volte sembra passare quasi in secondo piano, perché si tende a evidenziare maggiormente il quadro generale della storia e le piccole e nobili azioni dei protagonisti, è lo sport. Il pattinaggio riesce a integrare i bambini nonostante le disuguaglianze socio-economiche, il ghiaccio diventa un terreno comune su cui misurarsi alla pari, senza distinzione alcuna, anzi agevolando una sana competitività. L’unico elemento che demarca ancora la differenza tra Hans e Gretel e gli altri piccoli pattinatori è l’istruzione. Mary Mapes Dodge risalta l’importanza della cultura, che rende uguali, dello sport, che rende liberi, dei sentimenti d’amore e generosità che rendono migliori e salvano più vite di quante possiamo solo immaginare.

Ma saranno loro a vincere i pattini d’argento che Gretel tanto desidera? L’impegno e la forza d’animo dei nostri piccoli eroi saranno sufficienti per cambiare le loro vite?

Con l’augurio che questa storia possa toccarvi il cuore, così come ha fatto con me e altri milioni di lettori nel mondo che si sono lasciati affascinare dall’abile penna dell’autrice.

Buona lettura!

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