Paolo Zanarella in concerto al Castello Svevo di Cosenza

Ho suonato in molti posti, ma qui è davvero merav

Ho suonato in molti posti, ma qui è davvero meraviglioso». Non è la frase di rito, Paolo Zanarella si accomoda sul palco sistemato sulla torre ottagonale del Castello Svevo di Cosenza con emozione. Alle sue spalle la città che aspetta le quiete della notte, alla sua sinistra l’intera fascia di paesi presilani con le luci dei lampioni in lontananza che sembrano delle piccole candele sistemate per un ascolto intimo del “Pianista fuori posto”.

Essere fuori posto nello stile e nella professione. Il concerto di Paolo Zanarella che ha aperto la rassegna “Exit. Deviazione di arte e musica” – ideata da Piano B – ha regalato alle oltre duecento persone accomodate in platea uno spettacolo fuori dai canoni classici di chi decide di ascoltare un concerto di pianoforte. Non vi è memoria nella città di Cosenza di un concerto – evento di tale capacità scenica, capace di valorizzare il bene culturale offrendo al pubblico un’evasione che, attraverso l’arte e la cultura, realizza un luogo capace di rispondere ai fermenti culturali contemporanei.

Un concerto emozionante come un viaggio, condito di storie ed esperienze che solo il viaggiatore riesce a vivere e provare fino in fondo. Dopo la prima overture, suonata proprio mentre il sole stava per lasciare il posto alla notte, Zanarella si alza dal suo sgabello e come un maestro scrupoloso spiega: «Non sarà un solito concerto quindi vi chiedo la cortesia di seguirmi. Immaginate di essere sul treno». Si accomoda al piano e parte una melodica che ricorda un vecchio treno da viaggio. Poi le melodie si alternano in incontri piacevoli, incontri meno gradevoli. Vecchi amici che salgono in carrozza, paesaggi poetici che vengono visti fuori dal finestrino. Tutto questo alternarsi di immagine e melodia trasporta con emozione l’intera platea. «Il pubblico deve essere il protagonista delle mie esibizioni». Alla fine di ogni melodia Paolo Zanarella balza in piedi e apre le braccia come se volesse abbracciare tutti quanti. Raccoglie ogni applauso poi si abbandona anche in racconti di vita privata che hanno contribuito in modo decisivo nella sua produzione musicale.

«Mi chiedono se sono un pianista classico o jazz, non so rispondere, la mia è una musica moderna. Sono delle composizioni che cercano di riflettere quello che provo in determinati momenti o in particolari situazioni». Spiega la sua filosofia di musica prima di congedarsi con una sonata di Bach, scendere dal palco, percorrere i pochi metri che lo separano dal pubblico e parlare con loro perché: «La mia musica parla di voi».

“Exit. Deviazioni di arte e musica” continuerà il 4 luglio con il concerto della top jazz Rita Marcotulli, poi con Flo Quartet il 13 luglio – il concerto è realizzato in collaborazione con l’Associazione di volontariato “Gli altri siamo noi” – per concludersi con l’attesissima esibizione di Stefano Bollani il 15 settembre, sempre alle 21.00 al Castello Svevo di Cosenza.